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La donna e lo sport. Dall’antichità alle Olimpiadi di Parigi 2024

Associando le parole Sport e Antichità si pensa immediatamente all’agone sportivo che caratterizzava l’antica Grecia, i Giochi Olimpici, immaginando un mondo tutto al maschile in cui gli atleti si sfidavano per ottenere fama e gli innegabili privilegi di cui i vincitori, considerati veri e propri eroi, godevano. Infatti, nell’antica Grecia, culla dei Giochi Olimpici, alle donne non era permesso partecipare alle Olimpiadi e una volta maritate non potevano neppure assistevi come spettatrici: pena la morte.

Nuove scoperte nel Comprensorio di Santa Croce in Gerusalemme. Scoperti nuovi...

Nel comprensorio archeologico di Santa Croce in Gerusalemme si conservano i resti della residenza romana di Elena, la madre di Costantino, dove vi abitò...

Inghilterra: 36 gemme rinvenute nelle terme dei cavalieri romani

36 gemme intagliate del III secolo d.C. sono state rinvenute nella città di Carlisle, situata nella contea di Cumbria, nel Regno Unito, durante interventi...

Per qualche d…enario in più: Sponsiano torna in vita attraverso due...

“Sponsiano, chi era costui?”; in tanti durante questi giorni, sgranando il rosario degli imperatori romani, si sono trovati a condividere il dubbio di don...

Amedeo Maiuri. Una vita per l’archeologia

il Direttore del MANN, Paolo Giulierini, rende omaggio al grande archeologo Amedeo Maiuri che viene ricordato, ancora oggi, da studiosi e non, per la dedizione all'Archeologia e alla conservazione del patrimonio archeologico emerso dagli scavi di Pompei ed Ercolano; ma soprattutto è ricordato per le imprese eroiche messe in atto per salvare le opere conservate al Museo Archeologico Nazionale di Napoli dalle incursioni aeree durante l'occupazione nazista. Dal 19 gennaio 2017 prende il via la mostra "Amedeo Maiuri. Una vita per l'Archeologia" che resterà aperta al pubblico fino al 20 febbraio 2017.

Il Tempio Dorico di Pompei. Nuova rilettura del mito di Issione...

L’area su cui sorge il Tempio Dorico è uno sperone lavico dal quale si domina la valle sottostante e la foce del fiume Sarno. Il luogo di culto fu scelto anticamente per la sua posizione visibile da lontano soprattutto da chi, proveniente dal mare e dopo aver doppiato il promontorio delle Sirenusse, si trovava davanti una delle aree cultuali più antiche della città di Pompei. Alla prima metà del VI secolo a.C. risale la costruzione del tempio, di tipo greco e dedicato ad Atena, che, assieme ai santuari di Punta Campanella e di Stabiae (loc. Privati), situati a sud del Golfo, viene a costituire un’ampia area di culto dedicata a questa divinità, scelta come protettrice della navigazione.