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Di un volumetto di Ippolito Rosellini

Nel volumetto "Un Bassorilievo-Egiziano nella Galleria di Firenze", edito nel 1826, Ippolito Rosellini affrontò la traduzione del testo di un bassorilievo policromo proveniente dalla tomba di Ptahmose a Menfi (XIX dinastia). Il bassorilievo presenta due sposi seduti che ricevono adorazione e offerte da parte dei figli. Il soggetto del reperto fu anche il motivo che portò Rosellini a scrivere il volumetto: un dono nunziale.

Papiri di Ercolano: decifrata la prima parola tramite Intelligenza Artificiale

© nature.com È stata decifrata per la prima volta una parola iscritta sui famosi Papiri di Ercolano. La parola in questione, porpora (πορφύρας), è stata...

Quando l’archeologia riscopre… l’amore di una madre

Nel 1952, mentre conducevano al pascolo le loro bestie, un gruppo di pastori beduini scoprì una grotta, nelle vicinanze del Mar Morto, la cui...

Il mistero della lingua dimenticata dalla capitale ittita

Oltre 3500 anni fa, nel cuore della penisola anatolica (attuale Turchia), nasceva e rapidamente di espandeva a macchia d’olio uno dei più grandi regni...

Un bacio per sempre: la più antica immagine di un bacio...

Ci sono comportamenti e attività talmente connaturati alla natura dell’essere umano, da apparire assolutamente naturali e “senza tempo”. La scienza, tuttavia, applica il suo...

AI tenta di svelare antico mistero assiro

Si è tenuto nelle giornate di ieri e avant'ieri, 26-27 aprile, un convegno presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia dedicato alla prassi della produzione...