Kebra Nagast
Il Kebra Nagast (tradotto con "La Gloria dei Re") è un antico testo etiopico scritto in Ge'ez che narra la storia leggendaria della dinastia salomonica d'Etiopia. Il testo racconta la storia della regina di Saba che andò in visita al re Salomone a Gerusalemme e dalla loro unione nacque il primo imperatore d'Etiopia, Menelik I. Secondo la narrazione, fu proprio lui a portare in Etiopia l'Arca dell'Alleanza, episodio - questo - che rivela l'intenzione con cui fu scritto il testo, cioè quella di legittimare il potere degli imperatori etiopi sostenendo la loro diretta discendenza da Salomone e Davide.
Alberto Elli, nel giorno del suo compleanno, regala ai lettori di MediterraneoAntico la traduzione e il commento di questo testo sacro, considerato fondamentale per la cultura e la storia dell'Etiopia.
Alcune curiosità sulla religiosità del sesso nell’Antico Egitto
Gli antichi egizi non avevano tabu di tipo sessuale. Il sesso era parte della quotidianità e certi comportamenti sessuali erano considerati normali ai fini della vita e associati a un valore fondante della cultura egizia: la fertilità a tutti i livelli. Gilberto Modonesi, in questo nuovo articolo, ci presenta alcune curiosità sulla religiosità del sesso nell'antico Egitto prendendo in esame alcuni oggetti "stravaganti" reperiti nelle tombe, ma che - proprio per il luogo in cui erano stati deposti - dovevano avere un significato religioso importante per il defunto.
Testa a pera o testa a uovo?
Nel complesso di Karnak, più precisamente nell'angolo nord-ovest del lago sacro, una scala conduce ad una struttura conosciuta come "l'edificio di Taharqa nel lago sacro". Purtroppo ne rimane solamente la parte sotterranea, ma certamente questa struttura aveva una relazione con le cerimonie che avevano luogo sulla superficie del lago.
Scoperta una testa tolemaica a Taposiris Magna
Scoperta una testa di marmo finemente lavorata del Periodo Tolemaico a Taposiris Magna, un sito archeologico situato a 45 km a ovest di Alessandria d’Egitto.
Graffiti dei primi Europei in Sudan nel XIX secolo
La storia delle prime spedizioni europee ed egiziane in Egitto e nel Sudan è documentata anche dall'abitudine (che oggi definiremmo "scempio") degli esploratori di lasciare delle scritte sui monumenti in ricordo del loro passaggio. L'analisi di queste iscrizioni ci aiuta a capire meglio come sono avvenute alcune importanti e famose scoperte e come si muovevano i primi scopritori, spesso più avventurieri che archeologi. Ce lo racconta Mario Lauro nel suo diario di viaggio. Buona lettura!
L’edificio di Taharqa nel lago sacro di Karnak
Nel complesso di Karnak, più precisamente nell'angolo nord-ovest del lago sacro, una scala conduce ad una struttura conosciuta come "l'edificio di Taharqa nel lago sacro". Purtroppo ne rimane solamente la parte sotterranea, ma certamente questa struttura aveva una relazione con le cerimonie che avevano luogo sulla superficie del lago.
Dalle sabbie di Deir el-Bahari riaffiorano il Tempio a Valle di...
Dopo Saqqara è Deir el-Bahari a rivelare ancora una volta l'eredità lasciataci dagli antichi Egizi.
Gli archeologi che lavorano nella necropoli dell’Assasif, ai piedi del famoso complesso templare della regina Hatshepsut, hanno portato alla luce preziosissimi reperti che fanno luce su nuovi e diversi aspetti dell’antica storia egizia. Le scoperte ricoprono un arco temporale lunghissimo, oltre un millennio. Tra questi: il Tempio a Valle di Hatshepsut, riferimenti al suo architetto Senenmut, la tomba del sovrintendente di palazzo della regina Tetisheri e una necropoli del Periodo Tolemaico.
Scoperta a Saqqara la mastaba di un medico reale con iscrizioni...
Nella sezione meridionale della necropoli di Saqqara, nell’area dove si trovano le tombe dei funzionari di alto rango dell'Antico Regno, la missione archeologica franco-svizzera ha portato alla luce una mastaba in mattoni di fango con una straordinaria falsa porta, iscrizioni e rilievi unici.
La tomba è intitolata a un medico reale di nome Teti-neb-Fu, vissuto durante il regno di re Pepi II.
La piramide di Radjedef
La piramide di Djedefra, situata ad Abu Rawash vicino al Cairo, in Egitto, è una delle meno conosciute tra le piramidi dell'Antico Regno. Costruita durante il regno di Djedefra, figlio e successore di Cheope, risale al 2560 a.C. circa. L'amico Gilberto Modonesi ce la descrive in questo suo diario di viaggio. Buona lettura!
Balat, la mastaba di Khentika
Nel sito di Qila el-Debba, presso l'oasi di Dakhla, sorgono i monumenti funerari di quattro governatori vissuti durante i regni di Pepi I e Pepi II (VI dinastia). Uno di loro si chiamava Khentika, e con la guida dell'amico Gilberto Modonesi andiamo ad esplorare la sua mastaba. Buona lettura!
Le orme dei piedi
È sempre esistito il desiderio di lasciare un segno della propria presenza nei luoghi sacri. Gli antichi egizi usavano impronte di piedi graffite nella pietra per comunicare con le divinità. Il tempio di Khonsu ha 334 graffiti di impronte. I testi accompagnano le orme e sono incisi dai preti. Anche a Saqqara si trovano impronte nei graffiti che esprimono pietà per i defunti.
Rivendicazioni e repressione sessuale delle donne romane: alcuni casi emblematici.
La storia romana e in special modo la sua fase repubblicana è costellata da eventi che hanno fatto clamore. Eventi che rientrano anche nel...
Mesopotamia rivoluzionaria? “Il potere centralizzato non era l’unica via”
Capitalismo, lobby, società elitarie, sfruttamento della forza lavoro, processi di democratizzazione consapevole… concetti di questo tipo richiamano alla mente tanti eventi e tante dinamiche...
A Taposiris Magna scoperti nuovi indizi su Cleopatra?
I nuovi ritrovamenti al tempio di Alessandria gettano luce sulla storia del Periodo Tolemaico e sul regno di Cleopatra
Luigi Vassalli: un egittologo tra l’impeto della guerra e l’emozione dell’arte
Tra i personaggi importanti per l'Egittologia moderna in Italia, non possiamo non ricordare Luigi Vassalli. Studente brillante all'Accademia di Brera, è stato esule politico a causa di un complotto contro il governo austriaco. Durante l'esilio, ha vissuto in Svizzera, Francia e Inghilterra, prima di giungere in Egitto nel 1841. Ha anche lavorato nel governo di Alessandria e ha contribuito al "Comitato di Soccorso" per gli esuli italiani. A Smirne, è diventato un collaboratore di Mohamed Said e ha intrapreso attività archeologiche, ricevendo l'incarico di Ispettore agli Scavi.
Il trionfo di Horus
Negli anni Trenta, alcuni egittologi hanno cercato testi teatrali dell'antico Egitto, trovando riti che potevano essere considerati drammi sacri. Nel 1933, il prof. H. W. Fairman tradusse un testo del tempio di Edfu, collegando rappresentazioni e testi. Nel 1971, "Il trionfo di Horus" è stato recitato da studenti su un palco pubblico.
La tomba di Nefer-Abu a Deir el-Medina
La tomba n° 5 nel Villaggio degli Operai a Deir el-Medina appartiene a Nefer-Abu, un operaio vissuto durante il regno di Ramesse II.
Egitto: rinvenuti resti di un tempio tolemaico
Nuove scoperte nel governatorato di Sohag: una missione archeologica congiunta egiziano-tedesca ha portato alla luce un nuovo tempio tolemaico vicino al grande tempio di Atribis.
La Cappella Bianca di Sesostri I
La Cappella Bianca del re Sesostri I è uno splendido monumento che si trova nel museo all'aperto del complesso di Karnak. Edificata durante il Medio Regno dal sovrano della XII dinastia per le celebrazioni della festa Sed (il giubileo), divenne poi un punto di sosta per la processione della barca sacra. Infine, nel Nuovo Regno sotto Amenohotep III, il monumento fu smantellato per ottenere blocchi di riempimento del terzo pilone. Una delle sue caratteristiche più importanti ed interessanti è la lista dei “nomi” d'Egitto incisa sulle pareti e sui pilastri. I "nomi" erano le province amministrative in cui il paese era diviso fin dall'antichità, e in questo saggio possiamo conoscerli uno per uno con la denominazione, la capitale, la divinità tutelare e i geroglifici con cui erano indicati.
Il tesoro di Dush
Nell'oasi di Kharga si trova il sito archeologico di Dush, che conserva le rovine di un forte romano e di un tempio dedicato a due divinità di origine egizia, Serapide e Iside, ma il cui culto era ampiamente diffuso anche nel mondo greco-romano. Nonostante sia al di fuori delle rotte turistiche "tradizionali", il sito di Dush aveva grande importanza strategica in epoca romana per il controllo delle rotte commerciali fra l'Africa subsahariana e il Mediterraneo. La sua importanza è tornata in auge anche in tempi moderni dopo la scoperta di un "tesoro" nel 1989.