Nella VI dinastia Balat era la capitale dell’oasi di Dakhla. Esistono ancora i resti della città. A poca distanza, nel sito di Qila el-Dabba, si ergono 4 mastabe che sono i monumenti funerari dei governatori locali vissuti durante i regni di Pepi I e Pepi II: la mastaba di Medu-Nefer (V): la mastaba di Khentika (III); la mastaba di Ima-Pepi (II); la mastaba di Ima-Pepi (I): questa mastaba è formata da tre costruzioni appartenenti e tre diversi governatori.
Intorno alle mastabe ci sono le tombe dei loro familiari.
Il nostro resoconto è focalizzato solo sulla mastaba di Khentika, l’unica di cui ho visitato anche il complesso sotterraneo.
La struttura superiore della mastaba ha delle sale interne con tracce di decorazioni con scene che evocano la vita quotidiana di un notabile egizio: scene di caccia e pesca e diverse attività artigianali.
Queste attività sono tipiche nelle decorazioni di questo tipo di monumenti e ripetono i motivi delle mastabe di Saqqara,
Nella cappella è stata trovata una bella stele di Khentika suddivisa in due parti: sul lato sinistro è scolpita una lista di offerte funerarie, sul lato destro l’enunciazione di offerte funerarie è associata alla formula conosciuta come l’Appel aux Vivant. Sul fondo della stele Khentika è rappresentato mentre consuma il suo pasto funerario. Sotto di lui due servitori arrostiscono della carne e gli preparano il pasto. La stele si trova ora nel museo di Kharga.
La superstruttura è stata totalmente aperta alla vista, con la possibilità di identificare i vari stadi di elevazione della mastaba e di studiare i materiali usati per la fabbricazione dei mattoni.
Poi i lavori hanno dato la possibilità di esaminare il complesso sotterraneo. Per realizzare questo lavoro si è dovuta rimuovere a lato tutta la sovrastruttura.
Nella sottostruttura una camera di calcare era riservata per la sepoltura del governatore, il cui corpo fu trovato in un sarcofago di legno in pessime condizioni, così come il corpo di Khentika.
La parete di calcare è stata decorata ed è ben visibile l’effigie di Khentika.
Si individua una scena di banchetto funerario del governatore con la moglie, tra i piedi di entrambi ci sono i loro cani.
Sulla parete sono rappresentata alcune fanciulle che odorano il fior di loto.
Sullo stipite della porta il defunto è rappresentato sulla prua di un battello di grandi dimensioni.
Sul pavimento di questa sala sono stati trovati resti di offerte alimentari lasciate dai preti del ka prima di uscire dalla tomba: cosce, teste di bovini e costati. C’erano anche un poggiatesta con il nome di Khentika e oggetti di toeletta.
La mia visita a Balat risale al 1988 e le mie diapositive sono quasi tutte da gettare. Ma alcune di esse sono comunque in grado di mostrare i lavori di rimozione della sovrastruttura e di farci entrare nella sottostruttura a incontrare l’immagine del governatore Khentika e alcuni rilievi che lo accompagnano nella sua vita ultraterrena.
L’architettura della mastaba di Medu-Nefer è abbastanza simile a quella di Khentika e la sua struttura è stata aperta alla vista delle sue componenti. Però il complesso funerario non è decorato.
A Qila el-Dibba ci sono anche altre tombe più tarde. Una tomba del I Periodo Intermedio, la tomba del governatore Bertju (X din.) del periodo herakleopolitano, era aperta alle visite.
Le diapositive fatte allora all’interno del complesso funerario di Khentika non illuminato erano già abbastanza scure. Ora sono rosse e ho eliminato dall’articolo quelle inguardabili.
Da quando ho visitato Balat fino ad oggi non ha mai sentito citare Balat; quindi, presumo che (quasi) nessuno conosca questo sito. Ma a mio parere merita di essere ricordato e magari visitato, quindi nonostante le mie pessime diapositive tento l’impresa di resuscitare il sito archeologico di Balat con le sue spettacolari mastabe nel sito di Qila el-Dabba.
Gilberto Modonesi