Svelato il segreto del “Golden Boy”: 49 amuleti lo proteggono nel...

La mummia del cosiddetto "Golden Boy", conservata nei magazzini del Museo Egizio del Cairo di piazza Tahrir, è stata avvolta dal mistero sin dalla...

Storie di mosaici archeologici all’ombra del Vesuvio

I pavimenti antichi durante gli Scavi borbonici e nei periodi successivi venivano estratti dalle domus di Pompei e degli altri scavi circostanti allo stesso...

Un bacio per sempre: la più antica immagine di un bacio...

Ci sono comportamenti e attività talmente connaturati alla natura dell’essere umano, da apparire assolutamente naturali e “senza tempo”. La scienza, tuttavia, applica il suo...

Il Museo Egizio di Torino si aggiudica il Premio Travellers’ Choice...

Il Museo Egizio di Torino, che custodisce una delle più importanti collezioni dedicate alla cultura e all’arte dell’Antico Egitto - seconda solo a quella...

Il Climate Change ha già colpito in passato? Ittiti, Maya e...

Lo scorso 8 febbraio, un team di ricercatori della Cornell University di Ithaca, coordinato dal prof. Sturt Manning, ha pubblicato sulla rivista Nature i...

Le stele arpocratee

La collezione egizia del Museo Archeologico Nazionale di Napoli custodisce una cospicua collezione di stele arpocratee, dette anche “Cippi di Horus”, che rappresentano uno dei più singolari reperti che la terra dei faraoni ci abbia restituito. Le raffigurazioni e i testi contenuti in queste stele, che esercitavano una funzione protettiva per chi le possedeva, si rifanno a un episodio del mito di Osiri e Isi, che vede quest’ultima esercitare la propria magia per proteggere il figlio Horus da Seth, che lo vuole uccidere per ereditarne il diritto al trono utilizzando degli animali malefici. Grazie all’aiuto degli dei, in particolare Ra e Thot, Isi riesce ad allontanare le insidie di Seth, ovvero a far trionfare il bene sul male e sul disordine che esso rappresenta.