Chi si aspettava una tomba reale, magari inviolata, è rimasto deluso; chi non conosce quel pizzico di simpatica teatralità caratteristica degli amici egiziani sarà rimasto sorpreso; chi ama l’Egitto antico in ogni sua sfumatura è rimasto nella trepidante attesa di capire quale tassello è stato aggiunto a quella straordinaria area archeologica conosciuta in tutto il mondo come “Valle dei Re”.

Partiamo dall’inizio.

La teca contente i materiali trovati nella KV65 (ph. MoA)

La Valle dei Re è un’area archeologica che ha ancora molto da raccontare. I sovrani che qui sono stati sepolti appartengono ad un preciso momento storico dell’antico Egitto, il Nuovo Regno, che occupa circa mezzo millennio – più o meno tra il 1500 e il 1000 a.C. – della lunghissima storia egizia.

Tuttavia, a prescindere dal nome che gli è stato dato, la Valle dei Re ospita anche sepolture non regali, ed è molto probabile che vi siano ancora tombe da scoprire appartenute a componenti delle famiglie reali che si sono succedute e ad altissimi dignitari. Per altro vi sono ancora alcuni sovrani del Nuovo Regno la cui tomba non è ancora stata individuata (Amenhotep I, Tuthmose II e Ramesse VIII), senza tener conto di una probabilità assai affascinante: la presenza nell’area dei personaggi di spicco del periodo amarniano, afferenti alle note vicende che ruotano intorno alla figura di Akhenaton.

Nella giornata di ieri l’egittologo Zahi Hawass ha indetto una conferenza stampa dove ha annunciato la scoperta di “KV 65”, alimentando la curiosità di chi segue le vicende dell’Egitto antico, sia per professione che per passione.

Va fatta però subito una precisazione. “KV”, che sta per King’s Valley, seguito dal numero progressivo, non è sinonimo di “tomba reale”, ma di uno specifico sito all’interno dell’area archeologia. Nella Valle dei re ci sono infatti più di venti siti (circa un terzo del totale), tutti nominati con “KV” e il relativo numero progressivo, di cui non sappiamo nulla e che quindi potrebbero essere in alcuni casi dei semplici locali di servizio per la gestione dei lavori all’interno della necropoli.

Materiale trovato nella KV65 (ph. See News)

Chiarito questo punto torniamo alla conferenza stampa del dott. Hawass.

(ph. MoA)

L’egittologo ha annunciato che sono state fatte importanti scoperte in un’area decentrata rispetto alla Valle dei Re, denominata “Valle dell’Ovest” o “Valle delle Scimmie” per una serie di decorazioni presenti nella tomba di Amenhotep III che fu realizzata proprio in quella zona.

La porzione oggetto di scavo si trova proprio tra la tomba del padre di Akhenaton e la WV 23, appartenente ad Ay, considerata da alcuni anni come luogo legato al periodo amarniano e quindi probabile sede di sepolture afferenti a quel periodo storico.

(ph. MoA)

Il team di Hawass, interamente egiziano ad esclusione di un gruppo di esperti dell’Università di Torino che ha condotto proiezioni di superficie precedenti alle operazioni di scavo, ha riportato alla luce una serie di strutture legate alle attività di costruzione delle tombe, come fornaci e ampi contenitori per l’approvvigionamento di acqua potabile per gli operai. Di grande interesse è un’area in cui sono stati identificati trenta locali con funzioni di laboratori, all’interno dei quali veniva preparato il corredo funerario che avrebbe accompagnato il defunto all’intero della sua dimora eterna.

Vista sui laboratori degli artigiani nella Valle delle Scimmie (ph. MoA)

Durante gli scavi sono venuti alla luce reperti legati proprio a queste attività, come intarsi colorati da utilizzare per decorare cofanetti lignei e oggetti simili, oltre a reperti in oro come ad esempio le ali di Horus, utilizzate per decorare i sarcofagi. Tra i reperti anche due anelli in argento riconducibili ad Amenhotep III e ad una regina e una tavola d’offerte.

Tessere decorative trovate nella Valle delle Scimmie (ph. MoA)
Valle dei Re, anello di Amenhotep III (ph. MoA)

L’indagine accurata di questo sito consentirà agli studiosi di fare un ulteriore passo avanti sulla conoscenza di quel gruppo straordinario di artigiani e artisti, che per mezzo millennio vissero con le loro famiglie in un villaggio costruito appositamente per loro, con il preciso compito di realizzare e decorare tutte le sepolture della Valle dei Re e delle Regine.

(ph. MoA)

Hawass ha anche annunciato di aver riportato alla luce un deposito che al suo interno custodisce sia materiali riconducibili ai complessi riti di mummificazione, che alle attività degli artigiani per la realizzazione degli ipogei reali.

L’insieme di tutti questi fattori fa pensare, a buon diritto, alla presenza di sepolture non ancora scoperte nelle immediate vicinanze, anche se quanto è venuto finora alla luce potrebbe essere stato utilizzato esclusivamente per la realizzazione delle tombe già presenti nell’area.

La speranza, come già detto e come sostiene lo stesso Hawass con una certa dose di sicurezza, è che il prosieguo dei lavori porti all’individuazione delle sepolture, o per meglio dire risepolture, di personaggi molto noti come Nefertiti, sposa di Akhenaton, e Ankhesenamon, sposa di Tutankhamon. Staremo a vedere.

Il dottor Hawass è attivo anche in un’altra parte dell’area archeologica della Valle dei Re, quella orientale.

In questo caso lo scopo del team è quello di individuare le sepolture dei tre sovrani del Nuovo Regno già citati che ancora mancano all’appello. Per ora gli scavi hanno riportato alla luce alcuni ostraka con iscrizioni ed altri reperti non meglio specificati, ma è troppo presto per trarre qualsiasi conclusione e dovremo aspettare che i lavori vadano avanti e producano materiali più significativi.

Buon lavoro!

Ostracon scoperto nei recenti scavi (ph. MoA)
Ostracon scoperto nei recenti scavi (ph. MoA)
Vasellame e tessere in pasta vitrea della XVIII dinastia trovate nel recente scavo(ph. MoA)
Vasellame della XVIII dinastia trovato nel recente scavo (ph. MoA)
Vasellame della XVIII dinastia trovato nella Valle(ph. MoA)
Vasellame trovato nella Valle (ph. MoA)
Vasellame trovato nella Valle dei Re (ph. MoA)
(ph. MoA)
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Paolo Bondielli

Storico, studioso della Civiltà Egizia e del Vicino Oriente Antico da molti anni. Durante le sue ricerche ha realizzato una notevole biblioteca personale, che ha messo a disposizione di appassionati, studiosi e studenti. E’ autore e coautore di saggi storici e per Ananke ha pubblicato “Tutankhamon. Immagini e Testi dall’Ultima Dimora”; “La Stele di Rosetta e il Decreto di Menfi”; “Ramesse II e gli Hittiti. La Battaglia di Qadesh, il Trattato di pace e i matrimoni interdinastici”.

E’ socio fondatore e membro del Consiglio di Amministrazione dell’Associazione Egittologia.net. Ha ideato e dirige in qualità di Direttore Editoriale, il magazine online “MA – MediterraneoAntico”, che raccoglie articoli sull’antico Egitto e sull’archeologia del Mediterraneo. Ha ideato e dirige un progetto che prevede la pubblicazione integrale di alcuni templi dell’antico Egitto. Attualmente, dopo aver effettuato rilevazioni in loco, sta lavorando a una pubblicazione relativa Tempio di Dendera.

E’ membro effettivo del “Min Project”, lo scavo della Missione Archeologica Canario-Toscana presso la Valle dei Nobili a Sheik abd el-Gurna, West Bank, Luxor. Compie regolarmente viaggi in Egitto, sia per svolgere ricerche personali, sia per accompagnare gruppi di persone interessate a tour archeologici, che prevedono la visita di siti di grande interesse storico, ma generalmente trascurati dai grandi tour operator. Svolge regolarmente attività di divulgazione presso circoli culturali e scuole di ogni ordine e grado, proponendo conferenze arricchite da un corposo materiale fotografico, frutto di un’intensa attività di fotografo che si è svolta in Egitto e presso i maggiori musei d’Europa.

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