Dalla mastaba di Niankhkhnum e Khnumhotep risalente all'Antico Regno. Necropoli di Saqqara, Egitto. Ph/Osirinet.net

Molti degli sport e dei giochi di oggi erano già praticati dagli antichi Egizi. I giochi erano sviluppati in diverse discipline e erano ben organizzati e regolamentati, avevano tanto di arbitro per il controllo del corretto svolgimento della gara e talvolta venivano indossate anche delle divise diverse per individuare le opposte fazioni, venivano praticati sia in luoghi chiusi che all’aperto ed esistevano anche delle strutture ideate appositamente per lo svolgimento dei giochi stessi. L’attività fisica era parte della loro vita e della cultura quotidiana, per alcuni era solo divertimento, per altri una vera professione. Nessuno rimaneva immune  al fascino della competizione, compresi i sovrani, i principi e i funzionari di stato, i quali erano desiderosi di partecipare alle gare sportive ben equipaggiati delle attrezzature necessarie. I vincitori dei concorsi sportivi venivano premiati con grandi collari speciali che coprivano spalle e petto, gli usekh. Nonostante tutto, se il vincitore del concorso veniva premiato per la sua superiorità, il perdente veniva onorato per il suo spirito sportivo. La lotta e il lancio del giavellotto erano i giochi più popolari, tra i due il wrestling era probabilmente il favorito, ma le competizioni riguardavano anche il tiro con l’arco, sicuramente il nuoto e il canottaggio (vista la presenza del Nilo), veniva praticata una prima forma di hockey, e non mancavano pallamano, ginnastica, sollevamento pesi, salto in alto, corsa a lunga distanza, tiro alla fune e altri ancora. Tra le attività sportive figuravano anche la caccia e la pesca. Tutte discipline che inevitabilmente si sono evolute in attività ludiche. Infatti anche i bambini non erano meno degli adulti e si dilettavano nella pratica della corsa, in un gioco di bilanciamento, nella lotta, nel tiro alla fune ed erano affascinati, proprio come accade oggi ai nostri cuccioli, dai giochi con la palla i quali potevano essere benissimo dei precursori del nostro calcio, pallacanestro e pallamano. Tutto è ben documentato; testimonianze di come e cosa praticavano ci giungono un po’ da tutto il regno delle Due Terre con datazioni che spaziano dalle prime dinastie dell’Antico Regno fino alla fine di questa gloriosa popolazione: da Saqqara a Behi Hassan, da Amarna a Tebe… Da un gran numero di scene affrescate sulle pareti tombali ci sono pervenute rappresentazioni, spesso ancora intatte e dai colori ancora vivi e sgargianti, che ci hanno dato informazioni ben precise su quelle che erano le gare che si svolgevano nell’antico Egitto e che sono assimilabili a quelle che avrebbero poi dato vita al ciclo dei Giochi Sacri ellenici. Purtroppo mancano i dati specifici sulle regole di ogni specialità, tipo le distanze da percorrere o i tempi di esecuzione, e con quale frequenza avvenivano le competizioni, ma parecchio è il materiale giunto fino a noi.

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Tiziana Giuliani

Egittofila, sin dall’infanzia appassionata di Antico Egitto, collabora con l’associazione Egittologia.net dal 2010. Ha contribuito alla realizzazione di EM-Egittologia.net Magazine (rinominato poi MediterraneoAntico) seguendone la pubblicazione già dai primi numeri e ricoprendo in seguito anche il ruolo di coordinatrice editoriale. Dal 2018 è capo redattrice di MediterraneoAntico.

Organizza conferenze ed eventi legati al mondo degli Egizi, nonché approfondimenti didattici nelle scuole di primo grado. Ha visitato decine di volte la terra dei faraoni dove svolge ricerche personali; ha scritto centinaia di articoli per la ns. redazione, alcuni dei quali pubblicati anche da altre riviste (cartacee e digitali) di archeologia e cultura generale. Dall’estate del 2017 collabora con lo scrittore Alberto Siliotti nella realizzazione dei suoi libri sull’antico Egitto.

Appassionata di fotografia, insegna ginnastica artistica ed ha una spiccata predisposizione per le arti in genere.

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