Sono iniziati i lavori di restauro della colossale statua di Ramesse II che giaceva a terra nel cortile del Tempio di Luxor. Ad annunciarlo è il segretario generale del Consiglio Supremo delle Antichità, il dott. Mostafa Waziri, dopo che sabato scorso, con il Ministro delle Antichità Khaled el-Anani, ha visitato l’area in cui giacciono i frammenti della sesta statua del grande sovrano della XIX dinastia. Qui, il team di specialisti egiziano-americani (una collaborazione della Chicago House operante sotto gli auspici del Ministero delle Antichità) si occuperà del lavoro di assemblaggio, restauro e reistallazione dell’ultimo colosso al suo posto d’origine, di fronte al primo pilone del Tempio di Luxor.
Il completamento dei lavori di manutenzione è previsto per l’inizio della primavera prossima, mentre la statua sarà presentata al pubblico il 18 aprile 2019, in occasione della celebrazione della Giornata Mondiale del Patrimonio. La data non è stata scelta a caso: era infatti il 18 aprile del 2017 quando, con grande successo, fu “svelata” la prima delle statue riassemblate e ricollocate in sito e nello stesso giorno dell’anno successivo fu eretto il secondo colosso di User-Maat-Ra Setep-en-Ra.
Sono cinque statue ora presenti sulla facciata del tempio (due con Ramesse assiso in trono e tre stanti) e questa, la sesta, stante, sarà la terza ad essere ricollocata nella sua posizione originale.
Il dott. Waziry ipotizza che molto probabilmente nel IV o V secolo quest’ultima statua fu deliberatamente spezzata in più di 80 parti.
Source: MoA