Il Museo Archeologico Nazionale di Napoli riapre oggi al pubblico, pronto ad accogliere i suoi visitatori in tutta sicurezza grazie ad una serie di provvedimenti messi in atto per la tutela della salute di tutti noi. Nella mattinata di oggi sarà il Direttore del MANN, Paolo Giulierini, a dare il suo personale benvenuto al Museo. Per questa ripartenza sono stati annunciati molti eventi e diverse novità, prima tra tutte il riallestimento delle Sale degli Affreschi che saranno fruibili ai visitatori già nella giornata di oggi, mentre per venerdì 12 giugno è prevista l’apertura della mostra “Gli Etruschi e il MANN” di cui ne è curatore Valentino Nizzo, il Direttore di Villa Giulia.

Per visitare il MANN sarà obbligatoria la prenotazione, da effettuare tramite questi canali web www.museoarcheologiconapoli.it e www.coopculture.it.

Il visitatore potrà scegliere fra tre itinerari: il Percorso Classico (Collezione Farnese, Mosaici e Gabinetto Segreto, Collezione Oggetti della vita quotidiana nelle città vesuviane, Tempio di Iside e Sale degli Affreschi); le Nuove Collezioni (Sezione Egizia ed Epigrafica, Magna Grecia, Preistoria e Protostoria); le Mostre Temporanee (“Thalassa, meraviglie sommerse dal Mediterraneo” prorogata sino al 21 giugno; “Lascaux 3.0” aperta fino al 2 luglio; “Capire il cambiamento climatico” fino al 31 agosto e “Gli Etruschi e il MANN”, come abbiamo già anticipato dal prossimo 12 giugno). In base alla disponibilità di posti e agli orari, il visitatore potrà comunque effettuare tutte le opzioni di tour museale.

Affresco Eracle e Onfale (ph. MANN)

Sezione Affreschi

La collezione di affreschi e stucchi dipinti provenienti dalle città sepolte dal Vesuvio nel 79 d.C., vanto unico del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, deve essere considerata il più ampio e importante repertorio di pittura romana conservato al mondo, composto da circa 1500 esemplari, e fu esposta nell’edificio monumentale sin dal 1826. L’attuale allestimento della sezione Affreschi, realizzato nel 2009, disegna con oltre 300 esemplari un quadro della pittura romana tra il I secolo a.C. e il I secolo d.C. secondo canoni sia cronologici che storico-artistici, presentando, al contempo, alcuni contesti pittorici significativi per ricostruirne la visione e l’aspetto originari.

Dopo la sala 66 introduttiva con la storia della collezione e l’esposizione di oggetti e opere riguardanti la tecnica della pittura antica, segue la sala 68, dedicata ai primi rinvenimenti durante gli scavi borbonici nei siti vesuviani nella seconda metà del Settecento, ove sono mostrati anche alcuni dipinti su marmo, il primo affresco trovato con festoni, il quadretto con la Venditrice di amorini, i pannelli staccati con danzatrici, Satiri funamboli e Centauri e Centauresse. Nella sala 67 sono presentati, invece, gli splendidi apparati pittorici dalla villa di P. Fannius Synistor a Boscoreale in II stile, con la famosa scena di corte ellenistica. Seguono le sale 69, 70 e 71 con esempi pittorici in III stile, databili tra il 15 a.C. e il 45 d.C., provenienti da vari edifici di Pompei ed Ercolano. Fra di essi si segnalano i monocromi dalla villa presso la Reale Scuderia di Portici, gli eleganti affreschi dalla villa di Agrippa Postumo di Boscotrecase, e quelli dalla Casa di Giasone di Pompei.  Gli intonaci e gli stucchi dipinti in IV stile dalle case di Meleagro e dei Dioscuri sono presentati nella sala 72. Ai temi mitologici è dedicata la sala 73 con gli affreschi dalle case del Poeta Tragico e di Gavio Rufo, mentre nella sala 74 sono esposti le nature morte e i paesaggi, con la parete dipinta e vari frammenti con pitture di genere dai Praedia di Iulia Felix. Alle pitture di larario è dedicata la sala 75, mentre nella sala 77 sono illustrati gli affreschi dalla Villa Arianna di Stabiae con le famose vignette dal cubicolo raffiguranti la Flora, Leda con il cigno, Medea e Artemide. Infine alla pittura cosiddetta popolare e ai ritratti è riservata la sala 78, ove emerge la famosa scena con la Rissa tra Pompeiani e Nucerini nell’Anfiteatro, rinvenuta in una casa privata di Pompei.

Nell’ambito delle attività di riallestimento delle collezioni permanenti anche la sezione Affreschi richiedeva però un aggiornamento degli apparati didascalici (pannelli e didascalie), non tanto dal punto di vista scientifico, quanto per una maggiore essenzialità di comunicazione e per il coordinamento con la nuova immagine grafica coordinata del Museo.

Al suo interno, tuttavia, si sono rese necessarie alcune modifiche dovute allo spostamento di alcuni affreschi (due nella sala 68 provenienti dalla Basilica di Ercolano e altri nove nella sala 78 con scene di vita quotidiana dai Praedia di Iulia Felix di Pompei) da collocare nella futura sezione dedicata alla Scultura campana, al piano terra dell’ala occidentale del Museo, per ricomporvi i complessi figurativi di alcuni edifici pubblici di Pompei ed Ercolano. In sostituzione di questi sono stati selezionati dai depositi tre affreschi da Ercolano, da esporre nella sala 68, e specificamente due con prospetti architettonici e un altro con il mito Fedra e Ippolito. Per la sala 78 sono stati scelti sei “ritratti”, con espressivi volti di giovani e donne, nonché i busti di Ercole e di Ercole e Onfale particolarmente notevoli dal punto di vista stilistico.

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