Ad Abu Gurab, poco a nord di Abusir, la missione congiunta italo-polacca ha scoperto i resti di un edificio in mattoni presso il tempio solare di Niuserra, sovrano della V dinastia. Stando agli studi preliminari condotti dagli archeologi, si tratterebbe di uno dei quattro templi solari mancanti fatti edificare dai sovrani della V dinastia, molto legati alla teologia eliopolitana, tanto da farsi proclamare per la prima volta “Figli di Ra”.

Il dott. Mostafa Waziri, segretario generale del Concilio Supremo delle Antichità egiziane, ha comunicato che i resti dell’edificio sono stati raggiunti attraverso un ingresso calcareo che conduce ad un’area compresa tra i magazzini a nord e l’ampio cortile a ovest, caratterizzato da un pavimento in grandi blocchi di pietra. Il dott. Ayman Ashmawi, capo del settore archeologico egiziano presso il Consiglio Supremo di Archeologia, ha poi aggiunto che i mattoni qui trovati sarebbero stati parzialmente asportati dalle maestranze di Niuserra per la costruzione del suo tempio.

Lo scavo nell’area compresa tra i magazzini e il cortile, ph. Ministry of Tourism and Antiquities of Egypt

Inoltre è stata rinvenuta anche una serie di oggetti in ceramica, probabilmente utilizzati per il rito di fondazione del tempio. Poi, la dott.ssa Rosanna Pirelli, responsabile della missione dell’Università di Napoli, ha parlato anche del ritrovamento di alcune placchette che riportano i nomi reali, tra cui il nome di Shepseskara, dato che potrebbe aggiungere nuove informazioni a quelle che già si possiedono sulla vita e l’attività di questo sovrano della V dinastia.

Massimiliano Nuzzolo, professore di Egittologia e capo della delegazione dell’Accademia Polacca delle Scienze di Varsavia, ha confermato che la missione completerà il suo lavoro nel prossimo futuro, così come viene annunciato dal dott. Mostafa Waziri.

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Mara Zoppi

Appassionata fin da piccola alla storia e all’archeologia, dopo la maturità classica si iscrive alla facoltà di Lettere – curriculum Scienze dell’Antichità – presso l’Università degli Studi di Milano, laureandosi nel 2019 con una tesi di carattere archeologico-egittologico dal titolo Imhotep scriba e medico: dall’Egitto del III millennio a.C. ad oggi. Si iscrive successivamente alla facoltà di Archeologia dell’Università degli Studi di Milano dove si laurea nel 2021 con votazione 110/110 e lode sviluppando una tesi in ambito egittologico dal titolo La Casa della Vita nell’Egitto Antico: luoghi, riti, funzionari.

Ha partecipato a due laboratori di scavo archeologico: il primo sul sito di Urvinum Hortense a Collemancio di Cannara (PG) di epoca romana con l’Università degli Studi di Perugia; successivamente sul sito archeologico di Nora (Pula, CA) nella sezione competente all’Università degli Studi di Milano, quindi di epoca romana, contribuendo anche alle operazioni di post-scavo.

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