L’Università Ca’ Foscari di Venezia annuncia il rinvenimento di piscine per l’acquacoltura, in particolare di ostriche, nella “Villa romana di Lio Piccolo” risalente al II-I secolo a.C., ubicata nel comune lagunare di Cavallino Treporti. Il ritrovamento è visibile al link https://www.youtube.com/watch?v=UzNRwhgup9k&t=4s, sul canale Youtube dell’Università Ca’ Foscari.

Archeologo subacqueo al lavoro, ph. stilearte.it

Il team interdisciplinare, guidato dal Prof. Carlo Beltrame, professore associato di archeologia marittima del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Venezia e Laguna, ha coinvolto anche gli studenti dell’Università, con idoneo brevetto subacqueo, l’impresa Idra di Venezia, Paolo Mozzi, geomorfologo e geoarcheologo del Dipartimento di Geoscienze dell’Università degli Studi di Padova e Elisabetta Boaretto, specialista in analisi al radiocarbonio del Weizmann Institute di Rehovot (Israele).

La prima campagna di scavo si è svolta lo scorso anno, nel 2021, con lo scopo di approfondire lo studio della Villa individuata precedentemente da Ernesto Canal: in quell’occasione sono state messe in luce alcune strutture murarie e palificate a una decina di metri dall’argine di Lio Piccolo, lungo Canale Rigà. La vasca di mattoni ancora presente sul fondale è stata datata al radiocarbonio, confermando una collocazione temporale tra il II e il I secolo a.C.

La vasca in mattoni, ph. stilearte.it

“Nel mondo romano – spiega Carlo Beltrame –  le ostriche erano molto apprezzate e allevate, anche se forse già adulte, in Gallia e nella penisola italiane. Gli autori antichi ci parlano anche delle ostriche dell’Istria ma non menzionano Altino, dove però ostriche sono emerse da vari scavi della città romana. Non stupisce quindi trovarle a Lio Piccolo, ossia in una località che in età romana doveva essere in prossimità del litorale, in condizioni ideali per la loro crescita”.

Vasca per acquacoltura, ph. stilearte.it

“In età romana, la struttura era sommersa e serviva per la conservazione, forse poco prima della consumazione, di ostriche. Questi crostacei si sono infatti eccezionalmente conservati sul fondo della vasca. Le ostriche verranno ora studiate da Davide Tagliapietra di Cnr-Ismar. La presenza di un gargame in legno, che doveva suddividere lo spazio per mezzo di una saracinesca, fa pensare peraltro che questa non fosse l’unica specie ospitata nella vasca”, afferma il Prof. Carlo Beltrame.

Lo studio del sito di Lio Piccolo si inserisce in un progetto più ampio che si concentra sull’analisi del paesaggio lagunare, guidato sempre dal Prof. Beltrame in collaborazione con Paolo Mozzi, incentrato sulla ricostruzione della dimensione portuale del sito di Altino.

Inoltre, le quote di giacitura di queste strutture sommerse sono importanti per capire e studiare i livelli di innalzamento del mare che hanno portato gli edifici romani ad essere sommersi di oltre due metri rispetto al livello attuale del mare.

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Mara Zoppi

Appassionata fin da piccola alla storia e all’archeologia, dopo la maturità classica si iscrive alla facoltà di Lettere – curriculum Scienze dell’Antichità – presso l’Università degli Studi di Milano, laureandosi nel 2019 con una tesi di carattere archeologico-egittologico dal titolo Imhotep scriba e medico: dall’Egitto del III millennio a.C. ad oggi. Si iscrive successivamente alla facoltà di Archeologia dell’Università degli Studi di Milano dove si laurea nel 2021 con votazione 110/110 e lode sviluppando una tesi in ambito egittologico dal titolo La Casa della Vita nell’Egitto Antico: luoghi, riti, funzionari.

Ha partecipato a due laboratori di scavo archeologico: il primo sul sito di Urvinum Hortense a Collemancio di Cannara (PG) di epoca romana con l’Università degli Studi di Perugia; successivamente sul sito archeologico di Nora (Pula, CA) nella sezione competente all’Università degli Studi di Milano, quindi di epoca romana, contribuendo anche alle operazioni di post-scavo.

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