E’ una scoperta davvero eccezionale quella annunciata nelle scorse ore dal Segretario Generale del Consiglio Supremo di Archeologia, il Dott. Mustafa Waziri: gli archeologi egiziani hanno portato alla luce una completa città residenziale di epoca romana, risalente al II e III secolo d.C., sulle rive orientali del Nilo, poco distante dal tempio di Luxor.
La scoperta era stata già preannunciata dalle precedenti campagne di scavo nella zona: anfore di epoca bizantina, un tesoretto di monete romane in bronzo, parte di un muro di epoca romana e un vecchio magazzino. Partendo proprio da questi dati, nel settembre 2022 la missione egiziana, guidata dal Dott. Waziri, ha ripreso gli scavi portando alla luce quella che sembra essere la più antica e importante città sulla riva est del Nilo.
In modo particolare, sono evidenti degli edifici residenziali, torri risalenti al II e III secolo d.C., e una serie di officine artigianali per la fabbricazione e la fucinatura di metalli. Inoltre, sono stati rinvenuti anche dei fiaschi che dovevano servire per contenere liquidi, delle anfore, macine in ceramica e monete romane in bronzo.
Un aspetto peculiare di questo sito, come sottolineato dal Direttore Generale delle Antichità dell’Alto Egitto, il dott. Fathi Yassin, è la presenza di vasi di ceramica utilizzati come nidi di piccioni all’interno delle torri, il che dimostra che il loro allevamento risale già all’epoca romana.
Le prossime campagne di scavo forniranno nuovi dati su questa eccezionale città romana.