Oggi 21 febbraio al tourismA, il salone internazionale dell’Archeologia e del Turismo Culturale a Firenze, è stato presentato un resoconto degli scavi condotti ad Assuan dalla EIMAWA 2019 (Egyptian-Italian Mission at West Aswan) guidata dalla docente di Egittologia dell’Università Statale di Milano, Patrizia Piacentini, con il Ministero Egiziano delle Antichità.
Ad aprile dello scorso anno, la missione italo-egiziana aveva mappato circa 300 tombe databili tra il VI secolo a.C. e il IV secolo d.C., situate sulla riva occidentale di Assuan nei pressi del Mausoleo dell’Aga Khan. Seppur depredata dai ladri nell’antichità, la necropoli ha conservato circa 35 mummie e molti oggetti funerari.
In una di queste tombe, la AGH026, sono tornati alla luce i frammenti del coperchio di un sarcofago su cui è rappresentato con colori vivacissimi il muso di un leopardo. Questo animale era simbolo di forza e determinazione e la tavola di acacia su cui era raffigurato era posizionata in corrispondenza della testa del defunto, presumibilmente per dargli la forza necessaria a compiere il viaggio verso l’aldilà.
I frammenti del coperchio del sarcofago sono databili al II secolo a.C. e sono stati ritrovati in condizioni di estrema fragilità. Per questo si è deciso di staccare lo stucco per salvare il disegno. I frammenti saranno ricomposti nei laboratori di Assuan da due esperte restauratrici, Ilaria Perticucci e Rita Reale, che inizieranno a breve un restauro reale dopo quello virtuale che qui vediamo.
Un secondo ritrovamento eccezionale e assai raro è avvenuto in una stanza accanto a quella del sarcofago: una ciotolina contenente resti vegetali, identificati poi con i pinoli. L’eccezionalità della scoperta è dovuta al fatto che la pianta era di importazione, era conosciuto ad Alessandria d’Egitto per la preparazione di salse e piatti. Era quindi un bene di lusso – come spiega la prof.ssa Piacentini – e ciò dimostra che la tomba apparteneva a personaggi di rilievo.