Il Museo Egizio spegne la sua prima candelina e con dati alla mano vince la sfida lanciata lo scorso 1 Aprile 2015.

10.000 mq di spazio espositivo, 15 sale e un percorso che si snoda per circa 2,5 km con 3.300 reperti esposti. Il nuovo museo si veste anche d’internazionalità parlando 7 lingue, tra cui il cinese, e proponendo testi di sala in arabo, volendo così omaggiare la cultura di provenienza dei reperti che custodisce al suo interno. I numeri parlano chiaro. Rispetto a 10 anni fa, correva l’anno 2006, in occasione delle Olimpiadi invernali, i visitatori erano 529.911 ora in solo un anno dalla nuova riapertura le cifre sono raddoppiate calcolando circa 939.512 visitatori  e lanciando così l’Egizio nella top ten dei musei più visitati in Italia.

Grazie alla ventata di freschezza della nuova dirigenza, introdotta in primis dal Dott.Christian Greco, il museo si è aperto a nuove attività che hanno conquistato un pubblico sempre più esigente e che ha visto, con ritmo frenetico, l’organizzazione di 20 conferenze con relatori di grande prestigio, e ben 15 lectio magistralis del Direttore presso i musei e gli istituti culturali più importanti al mondo. Sorprendenti sono anche le nuove fasce d’età dei visitatori, 18-25 e 25-40, che non sono altro che la dimostrazione di come il museo non sia più un luogo di nicchia solo per gli specialisti, ma che con la varietà dei percorsi e le nuove tecnologie è riuscito ad attirare un pubblico difficilmente interessato altrimenti.

Ancora al 2015 appartiene l’inaugurazione di un secondo percorso speciale, la Galleria della Cultura Materiale, per i visitatori più esigenti e curiosi che spesso si pongono la domanda “Cosa custodite nei magazzini”, e degli oltre 50.000 pezzi conservati nei depositi, grazie all’instancabile lavoro dei curatori, più di 11.000 sono esposti nelle vetrine e suddivisi per tipologia, materiale di produzione, forma e funzione. Recente l’inaugurazione di uno spazio dedicato alle mostre temporanee di circa 600 mq e che ospita,già con successo, la mostra organizzata in collaborazione con la Soprintendenza Pompei e il Museo Archeologico di Napoli intitolata: “Il Nilo a Pompei. Visioni d’Egitto nel mondo romano” e visitabile fino al 4 Settembre.

 “ Il nuovo percorso delle collezioni permanenti e la mostra temporanea come sottolinea la Presidente Evelina Christillin stanno riscuotendo un forte successo di critica e di pubblico. L’affluenza registrata in questo primo anno ci rende orgogliosi e conferma le enormi potenzialità di questo Museo. Un anno fa inauguravamo, nel rispetto dei tempi e dei costi previsti, il nuovo Museo Egizio. Oggi come allora siamo consapevoli che non si è trattato di un punto di arrivo, ma di un punto di partenza. In questo primo anno abbiamo rispettato gli obiettivi che ci eravamo posti: innanzitutto quello di offrire ai nostri visitatori un museo vivo, in continuo movimento, sempre aperto a nuove sfide e opportunità. Un caloroso ringraziamento ai Soci Fondatori e in particolare alla Compagnia di San Paolo per il loro fondamentale sostegno e contributo economico, senza i quali tutto questo non sarebbe stato possibile.”

 Il Direttore Greco, visto il suo ambito di provenienza che è quello dell’Università, mira a far si che l’Egizio torni ad essere un punto di riferimento per la comunità scientifica internazionale e questa ambizione diventa raggiungibile oggi anche grazie alla scelta della Direzione di destinare alla ricerca € 250.000 del budget del 2016. “ Quando abbiamo inaugurato il nuovo Museo Egizio ci siamo riproposti di mettere al centro la ricerca scientifica, consapevoli che solo grazie a questa si possano offrire al nostro pubblico contenuti sempre aggiornati. Durante il primo anno il Museo ha tracciato le linee di ricerca per il futuro: lo studio della cultura materiale e le analisi archeometriche connesse; la metastoria del Museo; la ricezione dell’antico Egitto; l’archeologia e lo studio dei contesti. Inoltre siamo tornati in Egitto per condurre la prima campagna di scavo della missione congiunta con il Rijksmuseum van Oudheden e l’Università di Leiden. Siamo felici degli obiettivi raggiunti che sono per noi uno stimolo a continuare su questa strada. Il grande lavoro, la dinamicità e gli ottimi risultati sono stati resi possibili grazie alla professionalità, alla passione e all’entusiasmo di tutta la squadra del Museo Egizio”.

Non da ultimo la comunicazione. Il Museo Egizio è molto attivo sui social, oltre 2 milioni di visualizzazioni del sito web del museo con una permanenza media di quasi 3 minuti. La pagina Facebook ha visto raddoppiare il numero dei propri fan che sono oggi 101.000, così come il profilo di Twitter che conta oggi più di 11.100 followers. Da poco è inoltre attivo un nuovo profilo Instagram, ed è tra gli obiettivi anche quello di raggiungere ulteriori target di pubblico attraverso nuovi canali di social media.

L’Egizio al giorno d’oggi è un perfetto e riuscito connubio di qualità e scientificità non solo in Italia ma anche nel mondo, e da italiani non possiamo che esserne orgogliosi!

 

 

[av_slideshow size=’gallery’ animation=’slide_up’ autoplay=’false’ interval=’5′ control_layout=”]
[av_slide slide_type=’image’ id=’3929′ video=’http://’ mobile_image=” video_ratio=’16:9′ title=’Museo Egizio di Torino’ link_apply=” link=’lightbox’ link_target=”][/av_slide]
[av_slide slide_type=’image’ id=’3928′ video=’http://’ mobile_image=” video_ratio=’16:9′ title=’Evelina Christillin’ link_apply=” link=’lightbox’ link_target=”]
Presidente della Fondazione Museo delle Antichità Egizie
[/av_slide]
[av_slide slide_type=’image’ id=’3930′ video=’http://’ mobile_image=” video_ratio=’16:9′ title=’Museo Egizio di Torino’ link_apply=” link=’lightbox’ link_target=”]
Gallerie
[/av_slide]
[av_slide slide_type=’image’ id=’3931′ video=’http://’ mobile_image=” video_ratio=’16:9′ title=’Christian Greco’ link_apply=” link=’lightbox’ link_target=”]
Direttore Museo Egizio
[/av_slide]
[/av_slideshow]

Advertisement
Articolo precedenteL’antica via del cinnamomo
Prossimo articoloUffizi: in mostra sculture del Quattrocento in legno dipinto
Alessandra Randazzo

Studia Lettere Classiche presso il DICAM dell’Università di Messina. Ha ricoperto il ruolo di redattrice e social media manager per www.mediterraneoantico.it e attualmente per la testata Made in Pompei, inoltre è Ufficio Stampa per la società di videogames storici Entertainment Game Apps, Ltd.
Durante la carriera universitaria ha partecipato a numerose campagne di scavo e ricognizione presso siti siciliani e calabresi.
Per la cattedra di Archeologia e Storia dell’arte Greca e Romana presso il sito dell’antica Finziade, Licata (AG) sotto la direzione del Prof. G.F. La Torre, febbraio-maggio 2012; per la cattedra di Topografia Antica presso Cetraro (Cs) sotto la direzione del Prof. F. Mollo, luglio 2013; per la cattedra di Topografia Antica e Archeologia delle province romane presso il sito di Blanda Julia, scavi nel Foro, Tortora (Cs) sotto la direzione del Prof. F. Mollo, giugno 2016.
Ha inoltre partecipato ai corsi di:
“Tecnica Laser scanning applicata all’archeologia” in collaborazione con il CNR-IPCF di Messina, gennaio 2012;
Rilievo Archeologico manuale e strumentale presso l’area archeologica delle Mura di Rheghion – tratto Via Marina, aprile-maggio 2013;
Analisi e studio dei reperti archeologici “Dallo spot dating all’edizione”, maggio 2014; Geotecnologie applicate ai beni culturali, marzo-aprile 2016.
Collabora occasionalmente con l’ARCHEOPROS snc con cui ha partecipato alle campagne di scavo:
“La struttura fortificata di Serro di Tavola – Sant’Eufemia D’Aspromonte” sotto la direzione della Dott.ssa R. Agostino (Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria) e della Dott.ssa M.M. Sica, 1-19 ottobre 2012;
Locri – Località Mannella, Tempio di Persefone sotto la direzione della Dott.ssa R. Agostino (Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria), ottobre 2014;
Nel marzo 2014 ha preso infine parte al Progetto “Lavaggio materiali locresi” presso il cantiere Astaldi – loc. Moschetta, Locri (Rc) sotto la direzione della Dott.ssa M.M. Sica.

Collabora attualmente con la redazione di: www.osservarcheologia.eu

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here