© Camille Colonna, INRAP
Gli scavi preventivi effettuati per la realizzazione di una nuova uscita della fermata “Port Royal” della linea ferroviaria suburbana RER B di Parigi, hanno riportato alla luce una necropoli. Le indagini sono state condotte dagli archeologi dell’Istituto Nazionale francese per le Indagini Archeologiche Preventive (INRAP) su richiesta del Servizio regionale di Archeologia Drac Île-de-France del Ministero della Cultura francese. La superficie di scavo è di circa 200m2, e la vasta necropoli si impianta a sud di Lutezia, l’antica Parigi (Lutetia Parisiorum), quindi all’esterno dell’impianto abitativo.
Lutezia, stanziata su quella che oggi è l’area del Quartiere Latino sulla Rive Gauche della Senna, possedeva diverse necropoli, di cui la maggiore era quella meridionale collocata nell’attuale Rue Saint-Jacques, detta anche necropoli di Rue Pierre-Nicole: la gran parte delle sepolture provengono infatti da quest’area, chiusa tra la zona di Val-de-Grâce e i Giardini del Lussemburgo.
Il settore attualmente interessato per la realizzazione della nuova uscita della fermata “Port Royal”, che si colloca un po’ più ad ovest rispetto all’area meridionale di Rue Saint-Jacques, era stato già oggetto di osservazione nel XIX secolo, all’indomani delle grandi opere di infrastruttura che coinvolsero la capitale francese. All’epoca furono rinvenute delle sepolture ad incinerazione, restituendo un arco temporale di utilizzo continuativo della necropoli dagli inizi del I a tutto il III sec. d.C., con abbandono nel IV sec. d.C. Lo scavo attuale ha messo in luce cinquanta sepolture ad inumazione in una porzione di terreno non intaccata dai lavori di realizzazione della RER B negli anni ’70 del secolo scorso. Gli individui inumati sono sia di sesso femminile che maschile, adulti e bambini. La posizione delle tombe risulta stratificata e non presenta orientamento particolare, il che significa che non c’era un impianto strutturato e organizzato della necropoli.
La datazione degli oggetti che accompagna meno della metà delle sepolture è da ascriversi in particolare al II sec. d.C.: si tratta di manufatti in ceramica, come bicchieri, tazze, brocche e piatti, e in vetro, tra cui balsamari, lacrimatoi (o unguentari) e bicchieri, nonché fibule, spille, cinture e gioielli. In alcuni casi sono state rinvenute anche delle monete: forse il famoso obolo posizionato sulla bocca del defunto che serviva da pagamento al traghettatore Caronte per poter attraversare lo Stige ed entrare negli Inferi. Sono stati rinvenuti anche i chiodi che fissavano le suole dei calzari, messi ai piedi del defunto o accanto a esso.
Durante lo scavo è stata portata alla luce una fossa unica, più grande, destinata probabilmente all’uso di fossa votiva, stando allo scheletro di un maiale, di un altro animale più piccolo e di due contenitori in ceramica interi.
Tutti questi elementi contribuiranno ad aumentare il patrimonio culturale, archeologico ed antropologico della Lutetia Parisiorum gallo-romana.
Fonti:
Institut national de recherches archéologiques préventives INRAP