Premessa 1

Il lavoro di un archeologo è anche quello di ricostruire le varie fasi di vita di un sito, di un muro, di una struttura.

Oltre all’analisi della cultura materiale ci si deve confrontare anche con qualcosa di intangibile, quell’immateriale che accompagna ogni luogo o ogni oggetto e che rende immediatamente vivo un sito.

Premessa 2

Le informazioni che nella nostra vita quotidiana considereremmo delle banalità o delle sciocchezze se appartengono al passato acquistano sempre un  fascino particolare.

A volte alcuni siti sono considerati più affascinanti se sono carichi di storie, basta “tirarle fuori”.

Premessa 3

Immaginatevi questo dialogo tra due persone:

  • domenica andiamo a fare un giro?
  • Se proprio dobbiamo, andiamo e cosa andiamo a vedere?
  • C’è una struttura del XII secolo che è una casaforte, sai, uno dei pochi esempi rimasti…
  • no guarda a vedere quelle cose lì anche no…

Adesso immaginatevi lo stesso dialogo ma con la proposta realizzata in modo diverso:

  • domenica andiamo a fare un giro?
  • Se proprio dobbiamo, andiamo e cosa andiamo a vedere?
  • Ho scoperto che esiste un luogo che è una specie di rave party per i fantasmi! Si ritrovano tutti in questa casa fortificata che ha quasi mille anni, forte no?
  • Dai, andiamo.
Per scoprire di quale residenza fortificata si tratta e in quale località si trova leggete l’articolo fino in fondo!

Avete mai fatto una riflessione sulla poetica della geografia che si può scoprire grazie al viaggio?
Senza dubbio il viaggio presuppone comunque una conoscenza: quella della meta e di cosa si troverà una volta giunti. Il viaggio, però, può essere realmente senza scopo? Fine a se stesso? L’andare alla ricerca di una destinazione che soddisfi e tenti di appagare quella momentanea esigenza di colmare dei vuoti, può essere solo casuale? Vado lì, perché…o semplicemente vado lì e poi, chissà? Non è già una scelta decidere di andare lì e non là? E tutto ciò, non presuppone una serie di implicazioni a posteriori? Perché dobbiamo trovare una giustificazione per il viaggio?

Abbandonate le atmosfere filosoficopsicanalitiche è innegabile che avere una motivazione e una meta per il viaggio è divertente.
E’ pur vero che esiste anche una branca del viaggio che ha un aspetto raccapricciante, il turismo nero, quello che prevede come meta un luogo dove è avvenuta una disgrazia, qualcosa che assume l’aspetto del macabro. Inutile fare l’elenco dei luoghi italiani dove frotte di curiosi si sono accalcati per farsi una fotografia.
In fondo, anche andare a vedere i calchi di Pompei o Pompei stessa rientrerebbe in una di quelle località macabre. Non è avvenuta una vera e propria tragedia? Anche entrare in una tomba in Egitto tutto sommato ha una sfumatura dark…
Lo so, sto esasperando un po’, però a ben pensarci…

I primi che sperimentarono il turismo nero o dark tourism furono proprio i Cook, gli inventori del turismo di massa, che organizzavano tour in Cornovaglia per far assistere alle esecuzioni pubbliche e alle impiccagioni. Pubblico entusiasta e pagante. Anche i siti famosi per le battaglie (Waterloo, Gettysburg, Normandia) divennero mete turistiche.
Magari è solo un modo un po’ contorto per confrontarsi con la morte o esorcizzarla. Anche chi lavora in ambito archeologico e ha realizzato almeno uno scavo nella sua vita, volente o nolente, con il tema della morte si è confrontato. Che poi uno faccia finta di niente…però è così. Anche chi si occupa “semplicemente” di ceramica trovata su uno scavo all’interno di un contesto funerario…

Riflettendo su alcuni degli argomenti sopracitati, a un certo punto ho deciso di sperimentare la “Dark Archaeology”, dove gli ingredienti sono siti archeologici, palazzi storici, luoghi di interesse artistico e culturali che sono stati inconsapevoli protagonisti di accadimenti lugubri o portatori di misteri o di storie di fantasmi o scene di delitti.

Al momento la “Dark Archaeology” trova spazio all’interno di una trasmissione radiofonica sulla radio più popolare ed ascoltata del Piemonte e della Valle d’Aosta, GRP, all’interno del Monrning Show condotto da Marco e Giò.

E’ un modo diverso per conoscere luoghi, andare a vedere posti insoliti o magare ritornare su siti super popolari e guardarli con un occhio diverso. Insomma, valorizzare e promuovere il territorio e suggerire mete di viaggio per svagarsi un po’.

Volete convincere vostro figlio, quando verrete in Piemonte ad andare a vedere oltre le mummie del Museo Egizio anche la bellissima Palazzina di Caccia di Stupinigi?

Bene, raccontategli di  Fritz, l’elefante indiano, inviato a Carlo Felice nel 1827 dal viceré d’Egitto Mohamed Alì; Fritz in realtà non fu regalato, perché Carlo Felice mandò al sovrano egiziano cento pecore merinos. Fritz per lungo tempo fu una vera e propria celebrità, ma purtroppo si trasformò nell'”elefante assassino” dopo aver ucciso il suo secondo e maldestro guardiano (con il primo amore folle e pare che l’elefante cambiò attitudine dopo la morte del guardiano che lo accudiva dal suo arrivo). L’elefante, considerato così pericoloso,  venne ucciso per asfissia con l’ossido di carbonio  l’8 novembre 1852.

L’elefante Fritz nella Real Villa di Stupinigi

Pare che il fantasma dell’elefante compaia  tutti gli anni il mese di novembre ed esattamente il giorno 8. Andate alla ricerca dei recinti dove Fritz viveva.

Volete convincere il vostro pigro compagno a fare un giro in un luogo insolito?

Tipo in vallate sconosciute ma ricche di storie come  la Valle dei Campassi, Carrega Ligure, provincia di Alessandria.
Raccontategli che la Valle dei Campassi è conosciuta anche come la Valle dei Villaggi di pietra fantasmi.
Una serie di frazioni abbandonate, ancora visibili, ricche di mistero come Reneuzzi.
Cosa si trova a Reneuzzi?
Niente…altrimenti non sarebbe un villaggio fantasma…scherzi a parte…poco, molto poco: una chiesa, parte del campanile e il cimitero più piccolo d’Italia. Pochissime sepolture, circa cinque/sei tombe.

il piccolo cimitero del paese fantasma di Reneuzzi

Le ultime due lapidi risalgono al 1961, momento in cui poi il villaggio venne definitivamente abbandonato da tutti. Reneuzzi fu teatro addirittura di un omicidio e un suicidio. Decisamente un brutto episodio, se poi si pensa alla causa scatenante…Davide Bellomo si suicida dopo aver ammazzato la fidanzata che poverina desiderava semplicemente abbandonare il villaggio e trasferirsi in città.

Gita di famiglia, siete indecisi perchè vostra figlia o vostro figlio deve ripassare gli antichi Romani. Nessun problema, andate nel Monferrato, andate a vedere la Fortezza di Gavi e una volta lì immaginatevi che dalla vicina Valle di Lemme, proprio in direzione del Forte compaia una intera legione romana ma di fantasmi! Ebbene si, pare che compaiano cantando addirittura l’inno a Marte e vostro figlio scoprirà che i legionari avevano un inno, che in quella zona ci fosse realmente una presenza di un presidio militare romano perché vicini a una delle vie di collegamento importanti.

La fortezza di Fonte di Gavi e il panorama sottostante

Insomma, modi diversi per conoscere le nostre bellezze archeologiche in senso lato.

P.S. Siete curiosi di sapere se esiste veramente una residenza fortificata del XII secolo che è diventata la sede di incontro di un numero alto di fantasmi? E che questa residenza divenne anche proprietà dei Templari per poi finire tra i possedimenti dei Savoia per poi diventare proprietà di un privato negli anni 80?

Ebbene, tra Moncalieri e Villastellone, in provincia di Torino, c’è! Ed è il Castello della Rotta.  (Crediti della foto utilizzata: https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Castello_della_rotta3_TO.jpg)

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