In quel ramo del Delta del Nilo che volge leggermente a occidente, sorge la città di Tel el-Farayeen (Collina dei Faraoni), nel Governatorato di Kafr El-Sheikh, circa 140 Km a nord del Cairo.
Nel novembre del 2022 una missione archeologica egiziana riportò alla luce una sala colonnata di un tempio di XXVI dinastia, dedicato alla dea Wadjet, protettrice del Basso Egitto (ne abbiamo dato notizia qui: https://mediterraneoantico.it/articoli/egitto-vicino-oriente/egitto-scoperti-i-resti-della-sala-colonnata-del-tempio-di-buto-risalente-alla-xxvi-dinastia/ ).
Qui sorgeva un antico centro identificato dagli archeologi con le città di Dep e Pe, le mitiche capitali gemelle del Periodo Predinastico che in seguito si fusero ricevendo il nome del santuario principale, Per Wadjet, la casa della dea Wadjet (in greco: Buto).
Secondo la mitologia egizia fu proprio l’isola di Chemnis, vicino a Pe, il luogo dove Iside avrebbe dato alla luce Horo, protetto dalle paludi e dalla stessa dea contro la ferocia dello zio Seth.
Gli scavi di questo tempio, come promesso dalle autorità egiziane, non si sono fermati ed è notizia di poche ore fa il rinvenimento di una struttura davvero particolare, legata al mondo dell’astronomia. Il Dr. Ayman Ashmawi, direttore del Supremo Consiglio di Archeologia, ha annunciato la scoperta di un osservatorio astronomico risalente al VI sec. a.C. di dimensioni mai registrate in precedenza, con una superficie che raggiunge circa gli 850 mq, collocato nell’angolo sud-ovest del tempio.
Si tratta di un osservatorio realizzato in mattoni di fango, articolato in varie stanze e utilizzato per determinare il calendario solare, indispensabile strumento in ambito religioso per officiare i riti nei templi e programmare le feste a essi collegate.
Di particolare interesse una sala circolare interpretata come una meridiana, con una pietra posizionata sul pavimento utilizzata per misurare l’inclinazione dei raggi solari.
Un’altra stanza presenta iscrizioni e immagini legate al mondo dell’astronomia e in particolare è stata rinvenuta una statua in granito grigio appartenente a un sacerdote, datata al regno del quarto faraone della XXVI dinastia, Wah Ib Ra – Apries, che conferma la datazione dell’intera struttura.
Altro materiale è stato ritrovato durante lo scavo e lo mostriamo di seguito condividendo le immagini fornite dal Ministero delle Antichità, nella speranza che oltre alle notizie generiche che sono state divulgate attraverso i social ufficiali del Ministero stesso, ci giunga un più dettagliato comunicato stampa di cui vi daremo conto.
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