Il Museo Egizio pronto a riaprire lunedì 26 aprile con un nuovo progetto espositivo dedicato alla ricerca

 

Il Museo ritrova il suo pubblico e apre “Nel laboratorio dello studioso”, un ciclo di mostre bimestrali per scoprire il dietro le quinte della propria attività di ricerca. Nei mesi di chiusura rinnovata e potenziata l’illuminazione di sale e vetrine.

Lunedì 26 aprile il Museo Egizio è pronto ad accogliere nuovamente il pubblico, oltre che con la sua ricca collezione e la mostra temporanea “Archeologia Invisibile”, anche con un nuovo progetto espositivo e un impianto di illuminazione rinnovato e potenziato per una migliore esperienza di visita. Per l’ingresso in museo sarà obbligatoria la prenotazione online con almeno un giorno di anticipo: sull’apposita sezione del sito (https://museoegizio.it/tickets-shop) i visitatori potranno scegliere la fascia oraria preferita e dovranno poi presentarsi all’ingresso con il biglietto elettronico.

Una delle sale della mostra Archeologia Invisibile. Tantissime informazioni a disposizione del visitatore. Credits: Paolo Bondielli

L’orario di apertura osservato sarà quello ordinario: il lunedì dalle 9 alle 14 e dal martedì alla domenica dalle 9 alle 18.30, con ultimo ingresso un’ora prima della chiusura. Resta in vigore il tariffario promozionale già sperimentato lo scorso febbraio: il prezzo d’ingresso è stato fissato a 12 euro, con biglietto ridotto a 10 euro; il ridotto studenti (15-18 anni e universitari) resta a 2 euro, così come il Ridotto Junior a 1 euro per la fascia 6-14 anni. Mantenuto il Family Ticket, dedicato ai nuclei composti da due adulti e due minorenni, al costo di 24 euro. In osservanza delle prescrizioni di sicurezza le visite guidate di gruppo, sempre acquistabili online, saranno limitate alla partecipazione di un massimo di 20 persone.

Una delle sale della mostra Archeologia Invisibile. Tantissime informazioni a disposizione del visitatore. Credits: Paolo Bondielli

In occasione della riapertura sarà possibile visitare il nuovo progetto espositivo del Museo Egizio, “Nel laboratorio dello studioso”: un ciclo di mostre allestita in uno spazio al primo piano, per mettere sotto la lente di ingrandimento una serie di reperti della collezione e offrire ai visitatori un approfondimento inedito sulle storie che custodiscono e sulle ricerche realizzate da curatori e studiosi. Ogni due mesi la mostra sarà dedicata a un reperto diverso, che verrà indagato dal punto di vista archeologico, storico, attraverso studi e analisi, e in collegamento con altri oggetti. A rimanere sempre al centro della scena sarà la ricerca: “Nel laboratorio dello studioso” nasce infatti con lo scopo di avvicinare il visitatore all’attività scientifica che quotidianamente si svolge sugli oggetti esposti nelle sale e custoditi nei magazzini.

Il primo oggetto protagonista della mostra è la statua di Hel: di epoca Ramesside (XIX dinastia, 1279-1213 a.C. circa), rappresenta una donna seduta su uno sgabello con cuscino, che stringe nella mano sinistra un fiore di loto e nella destra una collana di perline con contrappeso metallico, detta menat, uno strumento musicale rituale usato nel culto della dea della sensualità, Hathor. Oltre all’oggetto “protagonista” della mostra, sono presenti altre quattro vetrine che approfondiscono i temi evocati dalla statua di Hel: in particolare le caratteristiche dell’arte e dell’attività scultorea del periodo, ma anche i culti religiosi e gli strumenti musicali rituali come la menat e il sistro. L’esposizione dedicata alla statua di Hel, che durerà fino al 27 giugno, è a cura di Federico Poole, curatore al Museo Egizio dal 2013.

La statua di Hel. rappresenta una donna seduta su uno sgabello con cuscino, che stringe nella mano sinistra un fiore di loto e nella destra una collana di perline con contrappeso metallico, detta menat, uno strumento musicale rituale usato nel culto della dea della sensualità, Hathor. Credits: Museo Egizio

La riapertura del 26 aprile permetterà inoltre ai visitatori di apprezzare il rinnovato impianto di illuminazione implementato dal Museo: gli interventi riguardano in particolare l’inserimento di nuove luci interne ed esterne alle vetrine che permettono una migliore illuminazione dei reperti e, in particolare, di poterne osservare anche i più piccoli dettagli, come incisioni e bassorilievi. Le luci installate, di ultima generazione, garantiscono inoltre una ottimale conservazione dei reperti, con caratteristiche ad hoc a seconda dei materiali e del tipo di oggetto. Un progetto strategico fortemente voluto dall’istituzione iniziato durante i difficili mesi della pandemia e i cui lavori, dopo un’accelerazione durante la chiusura, sono quasi giunti a compimento.

“Poter riaprire il Museo significa poter restituire alla collettività un luogo e un patrimonio che appartengono a tutti, e non possiamo che essere lieti di ciò – dichiara Christian Greco, direttore del Museo Egizio -. Nel farlo intendiamo dare ancora una volta centralità alla ricerca e alla biografia degli oggetti, come testimoniato dal progetto espositivo ‘Nel laboratorio dello studioso’, che mette al centro l’incessante lavoro che il museo svolge per indagare e rendere sempre più accessibile la propria collezione”.
““Siamo pronti e soprattutto felici di accogliere nuovamente nelle sale i visitatori; ritenendo che i musei rappresentino un servizio pubblico essenziale, ci auguriamo di poterlo fare con continuità e sempre all’insegna della sicurezza – aggiunge la Presidente, Evelina Christillin – Nei mesi di chiusura, dalla primavera 2020 a oggi, non abbiamo mai interrotto la nostra attività: dalla ricerca, alle mostre, al rinnovamento degli spazi espositivi, abbiamo continuato a lavorare a numerosi progetti: in particolare l’implementazione dell’impianto illuminotecnico, che offrirà al pubblico una visione assai più efficace dei reperti del Museo”.

Per maggiori informazioni su “Nel laboratorio dello studioso” e sul calendario delle mostre: https://museoegizio.it/esplora/mostre/nel-laboratorio-dello-studioso/

Ufficio stampa della Fondazione Museo delle Antichità Egizie di Torino

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