Complesso monumentale di Sant’Agata: il teatro romano e il museo archeologico

 

A Spoleto sono uno degli highlights che un appassionato non dovrebbe assolutamente mancare. Si sa, la città umbra fu snodo fondamentale in epoca repubblicana romana e durante l’impero, per la sua posizione strategica. La città fiorì architettonicamente e artisticamente durante l’età repubblicana romana, con la costruzione di templi, monumenti, mura ed edifici, dei quali ancora oggi sopravvivono commoventi vestigia.

Teatro romano. Sulla destra abside della chiesa di Sant’Agata. In fondo il chiostro a nove arcate.
Credits: https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Teatro_romano_di_Spoleto.JPG

Ne è un esempio il Complesso monumentale di Sant’Agata, nel pieno centro storico della città. Ubicato proprio sotto quella che erà la piazza del foro romano (l’odierna Piazza del Mercato – ndr), sovrastato dal colle sant’Elia, sul quale vi era un tempio e sul quale oggi vi è il castello, il Complesso monumentale è famoso per ospitare l’imperdibile teatro romano e il museo archeologico nazionale.

L’interno del Museo Archeologico Nazionale di Spoleto, che fa parte del complesso monumentale di Sant’Agata. Credits:

Per quanto il museo sia ridotto, ospita una superba collezione di reperti, a partire dalla preistoria dell’uomo, con i corredi funerari del II millennio a.C. (avete capito bene, millennio, non secolo), fino al IV secolo d.C.  I reperti provenienti dagli scavi condotti in Piazza d’armi tra il 1986, il 2008 e il 2011 hanno portato gli archeologi alla scoperta un’estesa necropoli ricca di sepolture infantili corredate di armi e ricchi corredi rinvenuti. Nonché i famosi scettri del re: insegne di potere della famiglia più potente nella zona, in epoca decisamente preromana. E poi busti di marmo, monete romane, bronzetti, anfore, oggetti di uso quotidiano, pietre tombali. Un mondo.

Uno degli Scettri del Re. Questi eccezionali oggetti, realizzati con una raffinata tecnica che unisce ferro e bronzo, sono decorati con scene religiose antichissime, come quella del signore dei cavalli. In un periodo in cui Roma era governata dai primi re, anche a Spoleto emergono con chiarezza le tracce di un’antica stirpe reale. Credits: umbriacenter.com

Il museo sorge dando lo sguardo al teatro romano. Ne restano ancora intatte molte porzioni originali, compreso il pavimento dell’orchestra in lastre di marmo a trame colorate, sotto le gradinate. Inoltre sono visitabili tutti i tunnel che portavano gli spettatori dentro i gradoni del teatro. Si tratta di elementi davvero emozionanti, da scoprire passo dopo passo. Il teatro risale al I secolo a.C. Si trova all’interno del perimetro delle mura cittadine e conserva una cavea di 70 m di diametro, in parte poggiata su un ambulacro a pianta semicircolare, coperto da volta a botte.

Sono clutch moments imperdibili (prendiamo in prestito il termine dal giornalismo americano: i nostri colleghi ne masticano poco di archeologia, ma in quanto a comunicazione non sono secondi a nessuno), che costituiscono solo una parte, per quanto importante, della ricchezza archeologica e storica della città.

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