Esce al cinema “Agalma: Vita al Museo Archeologico Nazionale di Napoli”, un film di Doriana Monaco con le voci di Sonia Bergamasco e Fabrizio Gifuni sulla quotidianità e le normali attività all’interno di uno dei più importanti musei archeologici del mondo. Il film sarà visibile al Vittoria di Napoli dal 10 al 13 febbraio 2022, al Teatro Ricciardi di Capua dal 14 al 16 febbraio e al Duel di Caserta dal 17 al 20 e dal 23 al 27 febbraio. Dal 28 febbraio sarà invece disponibile su Sky Arte.
Il film-documentario è stato presentato alle 17esima edizione delle Giornate degli Autori di Venezia 77 ed è prodotto da Antonella Di Nocera (Parallelo 41) e Lorenzo Cioffi (Ladoc) con il Museo Archeologico Nazionale di Napoli diretto da Paolo Giulierini e con il contributo di Regione Campania e la collaborazione di Film Commission Regione Campania, sviluppato in FilmaP- Atelier di cinema del reale.
Agalma – in greco significa “statua”, “immagine” – vuole raccontare non solo le attività quotidiane che si svolgono all’interno di un grande museo, ma anche il rapporto che si crea tra le opere e i visitatori: un rapporto sempre nuovo e irripetibile. Il film-documentario mostra infatti anche i più semplici gesti dei turisti, che con le loro mappe si avventurano a scoprire e conoscere i reperti e le opere.
“Agalma è la relazione tra l’opera e chi la osserva e ne è osservato. Lo sguardo della statua diviene luogo di possibilità interpretative, punti di vista e nuove visioni che si riflettono nello sguardo del visitatore a sua volta intercettato dal cineocchio, rievocando il ruolo performativo che la cultura greco-romana riconosceva alle immagini” afferma la regista Doriana Monaco.
Il tutto fa emergere il Museo come un universo attivo, vivente e non semplicemente come un deposito di oggetti, ma un centro propulsore di cultura proprio al centro di una importante città come Napoli. Spiega ancora la regista “Quando sono approdata al museo lo scenario era tutt’altro che immobile, in virtù dei numerosi cambiamenti in corso che mi hanno catapultato in un universo dinamico. Seguire la vita del museo per quasi tre anni mi ha dato l’opportunità di scoprire un universo altrimenti inaccessibile – penso al mondo sommerso dei depositi – e filmare momenti memorabili come lo spostamento della scultura dell’Atlante Farnese, il ritorno della statua di Zeus dal Getty Museum o l’allestimento della mostra sulla Magna Grecia nelle sale con i pavimenti costituiti dai mosaici di Pompei. L’archeologia come materia viva, dunque, ecco uno dei temi del film”
Secondo Giulierini potrebbe quindi rappresentare idealmente il lavoro di tutti i musei italiani, permettendo al fruitore di riflettere sul ruolo assolutamente centrale della cultura per la ripartenza del Paese dopo la grave pandemia da Covid-19.