Pa-en-dua e Nesha

0
1283

Il gruppo rappresenta due coniugi: Pa-en-dua e la moglie Nesha, uno accanto all’altro addossati ad un pilastro.

Pa-en-dua e Nesha. Crediti/ La collezione egiziana del Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
Pa-en-dua e Nesha. Crediti/ La collezione egiziana del Museo Archeologico Nazionale di Napoli.

L’uomo indossa una cuffia in testa e una lunga gonna che arriva alle caviglie, tenuta da una fascia obliqua che gli attraversa il torso. La posizione è stante con la gamba sinistra avanzata e il braccio destro che scende lungo il corpo, mentre il sinistro abbraccia l’asta di uno stendardo. Questo è poggiato a terra e tocca anche la spalla dell’uomo. Sull’insegna è raffigurata la testa del dio Ammone, antropocefalo, con corona shuty e corna d’ariete.

La donna,Nesha, porta sui capelli un fiore di loto ed indossa una tunica lunga e stretta. Nella mano destra tiene un sistro hathorico, mentre il braccio sinistro, morbido, ricade lungo il corpo. Nel gruppo è presente anche la raffigurazione del figlio, ricavata lateralmente nello spessore del pilastro; è all’impiedi  e tiene nella mano destra un bastone. Vi è anche inciso il suo nome: Imen-em-ipet.

Sul pilastro dorsale sono incise due colonne di geroglifici, riferiti ad entrambi i coniugi:

“Offerte fatte dal re ad Amon-Ra, sovrano degli dei, per il ka del I Sacerdote-uab di Ammone, Pa-en-dua, giustificato.

“Offerte fatte dal sovrano ad Amon-Ra, sovrano degli dei, per il ka della Cantatrice di Ammone, Nesha, che sia vivificata”.

L’uso di rappresentare funzionari o sacerdoti con una o due insegne di divinità, (se una è tenuta sempre a sinistra)  si diffuse soprattutto in epoca ramesseide, anche se un primo esempio è stato trovato  nella statuaria regale del Medio Regno, ripreso qualche volta sotto il regno di Amenofi III (XVIII dinastia).

Advertisement

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here