Lo storico palazzo di Tawfiq Pasha Andraos – di cui si è parlato approfonditamente nell’articolo “Luxor: demolito palazzo storico. La consolazione è che potremo godere di antiche vestigia”, visibile al link https://mediterraneoantico.it/articoli/news/luxor-demolito-palazzo-storico-la-consolazione-e-che-potremo-godere-di-antiche-vestigia/ – non smette di stupire. Di poche ore fa è la notizia rilasciata dal Ministero del Turismo e delle Antichità Egiziane della scoperta di una grande fornace in mattoni cotti, profonda 4 metri e probabilmente utilizzata per la fusione dei metalli, e di una abitazione di epoca romana.

Fornace profonda 4m, ph. Ministero del Turismo e delle Antichità Egiziane.

Fin dalla demolizione del palazzo, avvenuta nello scorso agosto, sono emerse importanti testimonianze archeologiche risalenti a diverse epoche, in modo particolare del periodo romano e bizantino. La scoperta della fornace e dell’abitazione non fa altro che confermare la datazione di tali reperti, come mostra lo stesso Mustafa Waziri, Segretario Generale del Consiglio Supremo per l’Archeologia, in un video pubblicato sui suoi social (https://www.facebook.com/watch/?ref=saved&v=1493701391086592).

In aggiunta, sono stati rinvenuti anche diversi elementi più antichi utilizzati come reimpiego, quali una stele in granito nero, raffigurante i faraoni Thutmosi IV e Amenofi II (1400 a.C. circa) in atto di offrire pane, acqua e incenso ad Amon-Ra, e un frammento di rilievo tolemaico con la figura di Tolomeo III (246-222 a.C.).

Stele calcarea di Tolomeo III, ph. Ministero del Turismo e delle Antichità Egiziane.

Sono stati poi rinvenuti altri reperti, come contenitori in ceramica e pietra, una macina in granito, una tavola d’offerte di liquidi in calcare di epoca romana riutilizzata come architrave di una porta. In aggiunta, anche grandi quantità di grano e lenticchie.

Tavola per offerte usata come architrave, ph. Ministero del Turismo e delle Antichità Egiziane.

Il Segretario Generale ha confermato che i lavori di scavo sono ancora in corso per scoprire altre prove archeologiche.

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Mara Zoppi

Appassionata fin da piccola alla storia e all’archeologia, dopo la maturità classica si iscrive alla facoltà di Lettere – curriculum Scienze dell’Antichità – presso l’Università degli Studi di Milano, laureandosi nel 2019 con una tesi di carattere archeologico-egittologico dal titolo Imhotep scriba e medico: dall’Egitto del III millennio a.C. ad oggi. Si iscrive successivamente alla facoltà di Archeologia dell’Università degli Studi di Milano dove si laurea nel 2021 con votazione 110/110 e lode sviluppando una tesi in ambito egittologico dal titolo La Casa della Vita nell’Egitto Antico: luoghi, riti, funzionari.

Ha partecipato a due laboratori di scavo archeologico: il primo sul sito di Urvinum Hortense a Collemancio di Cannara (PG) di epoca romana con l’Università degli Studi di Perugia; successivamente sul sito archeologico di Nora (Pula, CA) nella sezione competente all’Università degli Studi di Milano, quindi di epoca romana, contribuendo anche alle operazioni di post-scavo.

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