#accaddeoggi 17 gennaio 38 a.C. Livia Drusilla va in moglie ad Ottaviano

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Livia Drusilla Claudia nacque a Roma nel 58 a.C. da Marco Livio Druso Claudiano e Alfidia, figlia del potente magistrato italico Marco Aufidio Lurcone. Intorno ai quindici anni andò in moglie a Tiberio Claudio Nerone,il quale combatteva assieme al suocero Claudiano nel partito dei congiurati, comandato da Cassio Longino e Bruto, contro Marco Antonio e Ottaviano.

Livia Drusilla by wikimedia commons

Dopo la Battaglia di Filippi del 42 a.C., quando i congiurati furono sconfitti, Livia dovette seguire il marito in esilio per evitare la proscrizione dichiarata da Ottaviano giungendo dapprima in Sicilia, che era sotto Sesto Pompeo, e poi in Grecia. Nel 39 a.C., quando un’amnistia permise il rientro in patria dei congiurati, Ottaviano conobbe Livia ad una cena e secondo i più romantici se ne innamorò perdutamente tanto da chiedere il divorzio dalla prima moglie Scribonia e “costringendo” Nerone a fare lo stesso, cioè a lasciare libera la moglie già madre di Tiberio e incinta del secondo figlio Druso. Sebbene il romanticismo è stato più volte utilizzato come scusa per giustificare la repentinità, è più plausibile che dietro ci siano stati solo interessi politici ben specifici.

Ad Ottaviano faceva comodo avere la protezione della gens Claudia, così come ai Claudii Nerones, una figura in ascesa come Ottaviano, faceva comodo per continuare a sopravvivere sulla scena politica. Malgrado il pettegolezzo, il matrimonio tra i due durò ben 51 anni senza mai avere figli propri. Livia si mostrò sempre una donna devota e fedele, tenuta in grande considerazione dal marito stesso e formando con questo una famiglia modello per Roma e l’impero.

Dopo la battaglia di Azio del 31 a.C.,Ottaviano divenne il padrone incontrastato di Roma ma, nonostante il potere acquisito e la ricchezza, continuò a vivere in maniera modesta e impeccabile accanto alla nuova moglie sul Palatino. Livia dal canto suo, volendo essere modello per le matrone romane, non indossava né vesti sontuose né gioielli, si prendeva personalmente cura del marito, cucendogli le vesti, e fu sempre premurosa nei suoi confronti nonostante le continue voci di tradimento.

Dopo la morte del marito, avvenuta nel 14 d.C.,Livia entrò a far parte a pieno titolo della gens Iulia. Il testamento di Augusto, oltre a renderla figlia del proprio marito grazie all’atto inusuale di adozione, le lasciava un terzo del patrimonio e il titolo di “Iulia Augusta”.

Livia morì nel 29 d.C. e il figlio Tiberio rifiutò di partecipare ai funerali e ne negò la sepoltura, al punto che, con il cadavere ormai in decomposizione, inviò Caligola a declamarne l’elogio funebre e le negò la divinizzazione. Fu poi l’imperatore Claudio, nel 42 d.C. a divinizzare la propria nonna. La Diva Augusta (“Divina Augusta”) veniva onorata in occasione dei giochi pubblici da un carro trainato da elefanti che portava la sua immagine; nel tempio di Augusto le venne dedicata una statua; corse di carri vennero indette in suo onore, mentre le donne dovevano nominarla nei loro giuramenti.

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Alessandra Randazzo

Studia Lettere Classiche presso il DICAM dell’Università di Messina. Ha ricoperto il ruolo di redattrice e social media manager per www.mediterraneoantico.it e attualmente per la testata Made in Pompei, inoltre è Ufficio Stampa per la società di videogames storici Entertainment Game Apps, Ltd.
Durante la carriera universitaria ha partecipato a numerose campagne di scavo e ricognizione presso siti siciliani e calabresi.
Per la cattedra di Archeologia e Storia dell’arte Greca e Romana presso il sito dell’antica Finziade, Licata (AG) sotto la direzione del Prof. G.F. La Torre, febbraio-maggio 2012; per la cattedra di Topografia Antica presso Cetraro (Cs) sotto la direzione del Prof. F. Mollo, luglio 2013; per la cattedra di Topografia Antica e Archeologia delle province romane presso il sito di Blanda Julia, scavi nel Foro, Tortora (Cs) sotto la direzione del Prof. F. Mollo, giugno 2016.
Ha inoltre partecipato ai corsi di:
“Tecnica Laser scanning applicata all’archeologia” in collaborazione con il CNR-IPCF di Messina, gennaio 2012;
Rilievo Archeologico manuale e strumentale presso l’area archeologica delle Mura di Rheghion – tratto Via Marina, aprile-maggio 2013;
Analisi e studio dei reperti archeologici “Dallo spot dating all’edizione”, maggio 2014; Geotecnologie applicate ai beni culturali, marzo-aprile 2016.
Collabora occasionalmente con l’ARCHEOPROS snc con cui ha partecipato alle campagne di scavo:
“La struttura fortificata di Serro di Tavola – Sant’Eufemia D’Aspromonte” sotto la direzione della Dott.ssa R. Agostino (Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria) e della Dott.ssa M.M. Sica, 1-19 ottobre 2012;
Locri – Località Mannella, Tempio di Persefone sotto la direzione della Dott.ssa R. Agostino (Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria), ottobre 2014;
Nel marzo 2014 ha preso infine parte al Progetto “Lavaggio materiali locresi” presso il cantiere Astaldi – loc. Moschetta, Locri (Rc) sotto la direzione della Dott.ssa M.M. Sica.

Collabora attualmente con la redazione di: www.osservarcheologia.eu

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