Dakhla: altre 5 tombe del periodo romano riaffiorano dall’Oasi

La missione archeologica egiziana del Ministero delle Antichità che lavora nell’area di Bei'r Al-Shaghala, ad ovest della città di Mout, a circa 3 km dall'Oasi di Dakhla, ha scoperto altre cinque tombe risalenti al periodo romane durante le operazioni di scavo eseguite nella necropoli ubicata tra altri tre siti archeologici. Le tombe sono costruite in mattoni di fango e presentano lo stesso stile e le stesse caratteristiche architettoniche delle otto tombe romane riaffiorate in buono stato di conservazione durante le sei campagne di scavo precedenti

“Faience – Faenza. Dall’antico Egitto al contemporaneo”. Nuova mostra al Museo...

Faïence – Faenza Dall’antico Egitto al contemporaneo 19 novembre 2021- 30 gennaio 2022 A cura di Daniela Picchi e Valentina Mazzotti Mostra promossa da Istituzione Bologna Musei |...

Salamanca (Spagna): rinvenuti frammenti ceramici appartenenti alla dea egizia Hathor

Gli archeologi al lavoro sul sito di Cerro San Vicente. © Universidad de Salamanca Gli scavi condotti dall’Università di Salamanca presso il sito dell’età del ferro...

Wadi el-Jarf: il porto, i papiri e la costruzione della Grande...

Wadi el-Jarf. Il più antico porto marittimo e i suoi papiri. Grande Piramide di Cheope. Mar Rosso, Alieni. Come collegare assieme le immagini che evocano queste tre parole? La prima e la seconda le troviamo in un contesto serio, fatto di studi e ricerche sul campo effettuate da un team internazionale e multidisciplinare, che ci racconta di operai, imbarcazioni e metodi di lavoro. La terza parola invece brilla proprio per la sua assenza da questo contesto, nonostante - con insistenza - siano in molti a volercela inserire. Lo studio delle fonti originali, confrontate e messe in relazione con la ricerca sul campo, hanno dato dei risultati sorprendenti consentendo di collegare team di operai specializzati alla costruzione del monumento funerario voluto da re Khufu (Cheope). Uomini versatili e in grado di spostarsi velocemente da una parte all'altra dell'Egitto faraonico per realizzare le opere che venivano loro commissionate, certi di poter contare sempre su approvvigionamenti e supporti tecnici. Possiamo solo immaginare lo stupore provato dagli archeologi quando in un antichissimo porto sul Mar Rosso hanno trovato un papiro vecchio di 4500 anni, dove un solerte funzionario ha annotato con precisione, tra le altre cose, il numero dei viaggi effettuati per trasportare le pietre dalle cave di Tura alla Piana di Giza, per la costruzione dell'unica tra le Sette Meraviglie del Mondo ancora in piedi: la piramide di Khufu.

La vita di Ilaria

In questo nuovo lavoro Alberto Elli ci trasporta in un periodo storico di grande interesse, che vide la fine dell’Impero Romano d’Occidente e la stabilizzazione dell’Impero Romano d’Oriente, che gli sopravvisse per circa un millennio. Uno dei protagonisti fu l’imperatore Zenone che è il protagonista anche di questa storia, insieme a due figlie che nella realtà non ha mai avuto. Il documento che contiene questa storia è scritto in copto shaidico e risale all’848, quindi alcuni secoli dopo lo svolgimento dei fatti, ed è custodito presso la Pierpont Morgan Library di New York. Nel 1947 lo studioso Drescher pubblicò in un supplemento degli Annales du services des Antiquités de l’Egypte, Il Cairo, una raccolta di tre leggende copte dal titolo “Three coptic legends: Hilaria, Archellites, The Seven Sleepers”.

Il Viale delle Sfingi, un’affascinante storia di 3500 anni

Il Ministro delle Antichità Khaled el-Anany ha annunciato che sarà imminente l’inaugurazione di Kebash Road, il famoso Viale delle Sfingi che collegherà di nuovo i complessi templari di Karnak e Luxor. Quale migliore occasione per parlarvi dell’affasciante storia di questo viale protagonista indiscusso per più di mille anni di celebrazioni sacre! Il ripristino dell’antica via processionale rimasta nascosta per secoli nel sottosuolo restituirà al Viale la gloria di cui godeva già circa 3500 anni fa, dal momento in cui venne ideato dal faraone della XVIII dinastia Amenhotep III (1386-1349 a.C.) fino al tramonto della gloriosa civiltà egizia. Si tratta del più grande progetto archeologico realizzato nel Medio Oriente e permetterà alla città di Luqsor di divenire il più grande museo all’aperto del mondo.