© Julius-Maximilians Universität Würzburg
Abusir, Egitto. La missione archeologica egiziano-tedesca, condotta dal professore Mohamed Ismail Khaled del Dipartimento di Egittologia della Julius-Maximilians – Universität Würzburg (JMU), ha scoperto otto magazzini all’interno della piramide di Sahura (ca. 2458-2446 a.C.), secondo sovrano della V dinastia e primo a farsi seppellire in questa area.
Iniziato nel 2019, il progetto nasce con l’obiettivo di restaurare e salvaguardare la piramide, ed è supportato dal Fondo di Finanziamento per le Antichità (Antiquities Endowment Fund / AEF) del Centro di Ricerca americano in Egitto (American Research Center in Egypt / ARCE).
I lavori si sono concentrati sul consolidamento della piramide dal suo interno rimpiazzando i muri distrutti con quelli di contenimento, pulendo l’anticamera e potendone mettere in luce la planimetria, di cui solo l’angolo nord-orientale e circa 30cm del muro est sono ancora visibili.
È stato possibile, inoltre, mettere in sicurezza anche la camera funeraria. Il consolidamento della piramide ha dato l’opportunità di indagare il corridoio discendente, già ipotizzato dall’egittologo britannico John Shae Perring (1813-1869) nel 1836, il quale, a causa dei continui cedimenti del soffitto, dovette rinunciare all’esplorazione. Procedendo oltre il corridoio discendente, sono stati individuati otto magazzini, di cui i soffitti e i pavimenti delle aree a nord e a sud sono piuttosto danneggiati, ma sono ancora visibili resti originali dei muri e di porzioni di pavimentazione.
La collaborazione con la compagnia egiziana 3D Geoscan ha permesso una dettagliata scansione dell’interno della piramide di Sahura di cui, finora, non si era potuta avere una planimetria chiara e precisa.