È stato portato a termine il secondo restauro dell’elmo in bronzo rinvenuto nella cosiddetta “Tomba del Principe di Corinaldo” (località Nevola di Corinaldo, Ancona). Il restauro è stato curato dalla prof. Isabella Rimondi che ha coordinato il lavoro degli studenti del corso di laurea magistrale in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali dell’Università di Bologna presso il laboratorio di restauro del Dipartimento di Storia, Cultura e Civiltà con sede operativa a Ravenna.
Gli scavi della necropoli picena erano iniziati nel 2017 quando, nell’ambito dell’archeologia preventiva, grazie ai cropmarks, ovvero i resti archeologici leggibili nel terreno in determinate condizioni chimico-fisiche e in concomitanza con la maturazione delle colture, erano state identificate delle strutture circolari dall’alto.
La ricca sepoltura data al VII sec. a.C. e per tipologia va inserita nelle tombe principesche di Periodo Orientalizzante, di cui si riconoscono gli elementi socio-culturali delle élites di questo periodo che esprimono, attraverso gli oggetti presenti nelle tombe, da un lato l’aspetto e il carattere militare del suo possessore elitario e dall’altro quello rituale, e necessario, del banchetto funebre. Il tumulo ha, infatti, restituito l’elmo sopracitato, due ruote da carro, un parastinchi, tutti in bronzo, e contenitori di cibo e bevande, un’ascia, spiedi ed alari.
Il ritrovamento della tomba e dei suoi reperti, da inserirsi in un contesto funerario più grande con probabili altri tre tumuli coevi, è oggetto della mostra “Il tesoro ritrovato. La tomba del Principe di Corinaldo”, che espone 12 pezzi, inaugurata a luglio 2021 e prorogata fino al 30 gennaio 2023 presso la Pinacoteca Comunale C. Ridolfi di Corinaldo.