© Parco archeologico di Pompei
Gli scavi archeologici condotti quest’anno nella Regio IX, 10, continuano a restituire spaccati della vita di Pompei, interrottasi con l’eruzione del 79 d.C. In particolare, nella domus IX 10, 1 sono state rinvenute iscrizioni elettorali nel larario dell’abitazione.
La presenza di iscrizioni elettorali nella cittadina vesuviana è ben nota: le testimonianze si trovano, passeggiando tra le sue strade, dipinte sulle pareti esterne di domus e attività commerciali. Esse ci danno notizia dei candidati alle elezioni.
Il ritrovamento di un’iscrizione elettorale su un larario, ovvero un altare domestico e quindi all’interno della dimora, suggerirebbe che la propaganda elettorale venisse promossa anche dentro la casa del sostenitore, il quale organizzava banchetti con gli amici a questo scopo. L’iscrizione è riferita ad Aulo Rustio Vero (Aulus Rustius Verus), noto nei programmata elettorali come candidato alla carica di edile e poi a quella di duoviro, carica quest’ultima che ricopre nel 73 d.C. insieme a Caio Giulio Polibio.
La domus presenta anche un grande forno: sul catillus, la parte mobile della macina, sono incise e dipinte in porpora le iniziali A.R.V. La presenza delle iniziali di Rustio Vero all’interno del panificio indicherebbe uno scambio nel quale Rustio Vero finanzia l’attività economica e il proprietario della domus gli fa pubblicità.
Non si conosce l’identità del proprietario della domus IX 10, 1, un amico o un liberto di Rustio Vero o lo stesso candidato. Maria Chiara Scappaticcio e Gabirel Zuchtriegel presentano due ipotesi sul proprietario della domus: l’iscrizione sul catillus farebbe propendere per Rustio Vero, ma l’attività del panificio è tipica di schiavi e liberti, e dunque incompatibile con una carica elettorale, sebbene faccia eccezione Marco Virgilio Eurisace, fornaio romano che lavorava per lo stato tra la repubblica e l’età augustea.
Insieme a questa scoperta, sul larario della domus sono state individuate tracce di un sacrificio, forse avvenuto poco prima dell’eruzione, composto da datteri e fichi bruciati sull’altare.
Qui il video del direttore del Parco Zuchtriegel che racconta la scoperta.