#accaddeoggi: a Nola muore Augusto

0
7192

Il 19 agosto del 14 d.C. muore a Nola Augusto:

il suo corpo dalla Campania fu trasportato a Roma  e dopo le esequie le sue ceneri furono tumulate nel grande mausoleo fatto costruire in Campo Marzio, dove erano già stati sepolti Marcello, Caio e Lucio Cesari.

DSC_8467Augusto, è l’erede e il capostipite di un nuovo ordine cosmico; ha messo fine ai mali di Roma, portando pace e prosperità,  e con destrezza ha mascherato una monarchia seguendo un’abile politica di mestizia e di compiacimento verso coloro che gli hanno offerto il potere.

La Pax Augusta fu un’abile finzione, una messinscena teatrale dove Augusto tirava le fila di un imperium democratico facendosi chiamare princeps, ma alla fine andava bene a tutti così; Roma aveva bisogno di pace. Il tratto psicologico più sorprendente di Augusto è quello di essersi saputo destreggiare tra l’essere il capo dell’opposizione prima di Azio, duro e deciso, calcolatore e stratega spietato, in un princeps mite, un uomo che si atteggiava con il Senato a essere un primus inter pares, un moderato e modesto che riceveva cariche e onori solo per compiacere quelli che glieli offrivano, rispettoso del mos maiorum con un programma di rinnovamento costruito dall’interno e conservato in un periodo di oltre vent’anni. Alla celebrazione dei fasti dei grandi generali impose il culto del sovrano eletto dagli dei, alla luxuria e all’avidità personale impose un programma di publica magnificentia, e all’indifferenza religiosa e all’immoralità si batté con un programma religioso e morale che toccò dall’interno anche la sua famiglia. La figlia Giulia colpita da una serie di scandali a causa dei suoi numerosi amanti venne condannata all’esilio dal padre stesso, le leggi non mancarono di essere applicate come esempio della sottomissione allo Stato.

DSC_8469Acta est fabula. Plaudite! La commedia è finita. Applaudite!

Le ultime parole di Augusto prima di morire. (Svetonio, Vite dei Cesari, Aug. II, 97-99)

In questa splendida statua conservata a Palazzo Massimo, Augusto viene rappresentato con il capo velato, come Pontifex Maximus, carica che assunse nel 12 a.C. e che rimarrà nella titolatura imperiale fino al IV secolo d.C. La posizione dell’avambraccio destro suggerisce l’ipotesi che qui Augusto stia per compiere un sacrificio, tenendo in mano una patera. La testa, lavorata a parte, presenta tratti veristici mediati da una certa influenza di elementi della ritrattistica ellenistica. La datazione della statua è tardo augustea, verosimilmente attribuita all’ultimo decennio del I secolo a.C., in un momento posteriore alla realizzazione dell’Ara Pacis.

Per approfondire la storia di questo straordinario monumento, potete leggere a questo link un articolo, uscito sul Magazine di MediterraneoAntico, su uno dei monumenti più importanti fatti costruire dall’imperatore per celebrare la pace universale, da lui fortemente voluta per Roma e l’impero.

https://mediterraneoantico.it/magazine-online-archeologia/MagazineMA_Numero3_2016/mediterraneo-antico-archeologia-numero-003.html#92

 

Advertisement
Articolo precedenteAl Museo Egizio va in scena “A casa di Kha”, una visita guidata per scoprire la vita quotidiana degli antichi egizi
Prossimo articoloLa Lotta: sport nazionale dell’antico Egitto
Alessandra Randazzo

Studia Lettere Classiche presso il DICAM dell’Università di Messina. Ha ricoperto il ruolo di redattrice e social media manager per www.mediterraneoantico.it e attualmente per la testata Made in Pompei, inoltre è Ufficio Stampa per la società di videogames storici Entertainment Game Apps, Ltd.
Durante la carriera universitaria ha partecipato a numerose campagne di scavo e ricognizione presso siti siciliani e calabresi.
Per la cattedra di Archeologia e Storia dell’arte Greca e Romana presso il sito dell’antica Finziade, Licata (AG) sotto la direzione del Prof. G.F. La Torre, febbraio-maggio 2012; per la cattedra di Topografia Antica presso Cetraro (Cs) sotto la direzione del Prof. F. Mollo, luglio 2013; per la cattedra di Topografia Antica e Archeologia delle province romane presso il sito di Blanda Julia, scavi nel Foro, Tortora (Cs) sotto la direzione del Prof. F. Mollo, giugno 2016.
Ha inoltre partecipato ai corsi di:
“Tecnica Laser scanning applicata all’archeologia” in collaborazione con il CNR-IPCF di Messina, gennaio 2012;
Rilievo Archeologico manuale e strumentale presso l’area archeologica delle Mura di Rheghion – tratto Via Marina, aprile-maggio 2013;
Analisi e studio dei reperti archeologici “Dallo spot dating all’edizione”, maggio 2014; Geotecnologie applicate ai beni culturali, marzo-aprile 2016.
Collabora occasionalmente con l’ARCHEOPROS snc con cui ha partecipato alle campagne di scavo:
“La struttura fortificata di Serro di Tavola – Sant’Eufemia D’Aspromonte” sotto la direzione della Dott.ssa R. Agostino (Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria) e della Dott.ssa M.M. Sica, 1-19 ottobre 2012;
Locri – Località Mannella, Tempio di Persefone sotto la direzione della Dott.ssa R. Agostino (Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria), ottobre 2014;
Nel marzo 2014 ha preso infine parte al Progetto “Lavaggio materiali locresi” presso il cantiere Astaldi – loc. Moschetta, Locri (Rc) sotto la direzione della Dott.ssa M.M. Sica.

Collabora attualmente con la redazione di: www.osservarcheologia.eu

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here