#accaddeoggi Tiberio divinizza Augusto e diventa imperatore

0
1681

Nel 14 d.C. Augusto ormai prossimo alla morte convocò sull’isola di Capri, Tiberio, che venne nominato suo successore alla guida dell’Impero. Non passò molto tempo che Augusto fu costretto, nel suo rientro nell’Urbe, a fermarsi a Nola dove ormai  in fin di vita spirò il 19 agosto. Secondo le fonti Tiberio ebbe un ultimo colloquio con Augusto nell’Octavianum nolano, secondo altre versioni Tiberio giunse a Nola che Augusto era già morto.

Venne quindi annunciata la morte del princeps, ma in seguito al misterioso assassinio di Agrippa Postumo da parte del centurione addetto alla sua scorta, Tiberio si fece nominare una scorta militare per timore di una attacco personale e convocò il 17 settembre del 14 d.C. il Senato per organizzare il funerale di Augusto e leggere il suo testamento. Eredi erano Tiberio e Livia, che assumeva il nome di Augusta, ma numerosi donativi venivano lasciati anche al popolo di Roma e ai legionari degli eserciti. Il senato decise di organizzare funerali solenni al princeps, il cui corpo venne cremato nel Campo Marzio e le ceneri deposte nel suo Mausoleo. Si dice che il Senato cominciasse a rivolgere preghiere al futuro imperatore affinchè assumesse il titolo del padre e guidasse lo stato romano,  ma la storiografia riporta che inizialmente Tiberio rifiutò, volendo maggiori suppliche dai senatori, poi accettò l’offerta rendendosi conto che Roma aveva bisogno di una guida.

Dopo la seduta del Senato, Tiberio divenne ufficialmente il successore di Augusto alla guida dell’Impero di Roma, mantenendo come cariche la tribunicia potestas e l’imperium proconsolare maius, assieme ad altre cariche di cui godeva il padre e assumendo anche il titolo di princeps. Il suo regno ebbe una durata di 23 anni fino alla morte nel 37 d.C. Il primo atto ufficiale fu quello di divinizzare Augusto (divus Augustus) come precedentemente era stato fatto per il divo Cesare.

Foto:

Advertisement
Articolo precedenteCampania by night. Archeologia sotto le stelle
Prossimo articoloI rapporti dei Liguri Tigullii con altri popoli: riflessi di nuovi modelli di vita attraverso i rituali che accompagnano la morte
Alessandra Randazzo

Studia Lettere Classiche presso il DICAM dell’Università di Messina. Ha ricoperto il ruolo di redattrice e social media manager per www.mediterraneoantico.it e attualmente per la testata Made in Pompei, inoltre è Ufficio Stampa per la società di videogames storici Entertainment Game Apps, Ltd.
Durante la carriera universitaria ha partecipato a numerose campagne di scavo e ricognizione presso siti siciliani e calabresi.
Per la cattedra di Archeologia e Storia dell’arte Greca e Romana presso il sito dell’antica Finziade, Licata (AG) sotto la direzione del Prof. G.F. La Torre, febbraio-maggio 2012; per la cattedra di Topografia Antica presso Cetraro (Cs) sotto la direzione del Prof. F. Mollo, luglio 2013; per la cattedra di Topografia Antica e Archeologia delle province romane presso il sito di Blanda Julia, scavi nel Foro, Tortora (Cs) sotto la direzione del Prof. F. Mollo, giugno 2016.
Ha inoltre partecipato ai corsi di:
“Tecnica Laser scanning applicata all’archeologia” in collaborazione con il CNR-IPCF di Messina, gennaio 2012;
Rilievo Archeologico manuale e strumentale presso l’area archeologica delle Mura di Rheghion – tratto Via Marina, aprile-maggio 2013;
Analisi e studio dei reperti archeologici “Dallo spot dating all’edizione”, maggio 2014; Geotecnologie applicate ai beni culturali, marzo-aprile 2016.
Collabora occasionalmente con l’ARCHEOPROS snc con cui ha partecipato alle campagne di scavo:
“La struttura fortificata di Serro di Tavola – Sant’Eufemia D’Aspromonte” sotto la direzione della Dott.ssa R. Agostino (Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria) e della Dott.ssa M.M. Sica, 1-19 ottobre 2012;
Locri – Località Mannella, Tempio di Persefone sotto la direzione della Dott.ssa R. Agostino (Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria), ottobre 2014;
Nel marzo 2014 ha preso infine parte al Progetto “Lavaggio materiali locresi” presso il cantiere Astaldi – loc. Moschetta, Locri (Rc) sotto la direzione della Dott.ssa M.M. Sica.

Collabora attualmente con la redazione di: www.osservarcheologia.eu

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here