Un nuovo allestimento museale per la Triade Capitolina

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Un nuovo allestimento museale per la Triade Capitolina. Il famoso gruppo scultoreo che rappresenta le tre divinità più importanti del pantheon romano – Giove, Giunone e Minerva- adesso potrà essere osservato a 360° all’interno di una nuova sala del Museo Civico Archeologico “Rodolfo Lanciani”, in cui è esposto dal 2012, permettendo così ai visitatori una visione più dettagliata dei particolari. La Triade venne trafugata illegalmente da uno scavo di tombaroli nel 1992 all’interno del Parco dell’Inviolata, nei pressi di Guidonia (Rm). Nel 1994, grazie ad un’azione di recupero dei Carabinieri Nucleo Tutela Patrimonio Culturale, venne riportata in Italia, dopo essere stata trasportata in Svizzera in attesa di un compratore. I Carabinieri soprannominarono l’indagine “Operazione Giunone” maturando il successo solo dopo due anni di ricerche.

Il gruppo, che si data al II secolo d.C., raffigura Giove, Giunone e Minerva seduti su un trono cerimoniale accanto agli animali a loro sacri.  All’epoca fu definito un recupero eccezionale, visto che si trattava dell’unica riproduzione intera delle tre divinità conosciuta. Il gruppo venne trovato dai tombaroli in una zona archeologica tra Tivoli e Guidonia e venduto ad un grosso negozio di antichità di Lugano. Il proprietario, Mario Bruno, aveva acquistato il gruppo per 4 miliardi e lo aveva ceduto ad un collezionista svizzero. Quest’ultimo aveva già trovato un facoltoso acquirente che avrebbe sborsato addirittura 7 miliardi per averlo. Per ritrovare l’opera, i Carabinieri del Nucleo TPC hanno osservato per mesi e mesi i movimenti dei tombaroli e dei ricettatori. Appreso il fermento nel mercato dell’arte illecita per uno straordinario ritrovamento nella zona di Guidonia, gli investigatori cominciarono a mettersi sulle tracce delle bande che operavano nella zona. Ben presto i dettagli dello scavo arrivarono anche alle forze dell’ordine; in una villa patrizia dell’ Inviolata, dotati di ruspe, i tombaroli avevano trovato una bellissima scultura intatta, dal peso di quasi mezza tonnellata. Un colpo assolutamente eccezionale anche se difficile da piazzare proprio per le dimensioni notevoli del reperto, ma che non aveva comunque impedito le operazioni di spedizione tramite Tir fino al confine.

I Carabinieri erano però venuti a conoscenza di un particolare che li ha notevolmente agevolati nelle indagini. Durante le operazione illecite di scavo si era staccato un pezzo di avambraccio di Giunone. Quando gli investigatori, grazie alle indagini, arrivarono in Svizzera e si trovarono davanti il gruppo marmoreo con l’avambraccio di Giunone mutilo, non ebbero più dubbi. Quel frammento mancante era la prova schiacciante che le tre figure provenivano dalla scavo illecito di Guidonia. Nel corso delle indagini furono arrestati tre tombaroli e altre 26 persone finirono sotto inchiesta.

Venerdì 22 settembre alle ore 17, il gruppo scultoreo verrà presentato nel nuovo allestimento del Museo. Per inquadrare l’opera nel contesto di rinvenimento saranno effettuate visite guidate al Museo, ove sono esposti altri reperti provenienti dall’Inviolata; il culto delle divinità olimpiche dello Stato romano in ambito privato sarà illustrato con una video-proiezione dedicata al pantheon delle divinità del territorio tiburtino-cornicolano.

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Alessandra Randazzo

Studia Lettere Classiche presso il DICAM dell’Università di Messina. Ha ricoperto il ruolo di redattrice e social media manager per www.mediterraneoantico.it e attualmente per la testata Made in Pompei, inoltre è Ufficio Stampa per la società di videogames storici Entertainment Game Apps, Ltd.
Durante la carriera universitaria ha partecipato a numerose campagne di scavo e ricognizione presso siti siciliani e calabresi.
Per la cattedra di Archeologia e Storia dell’arte Greca e Romana presso il sito dell’antica Finziade, Licata (AG) sotto la direzione del Prof. G.F. La Torre, febbraio-maggio 2012; per la cattedra di Topografia Antica presso Cetraro (Cs) sotto la direzione del Prof. F. Mollo, luglio 2013; per la cattedra di Topografia Antica e Archeologia delle province romane presso il sito di Blanda Julia, scavi nel Foro, Tortora (Cs) sotto la direzione del Prof. F. Mollo, giugno 2016.
Ha inoltre partecipato ai corsi di:
“Tecnica Laser scanning applicata all’archeologia” in collaborazione con il CNR-IPCF di Messina, gennaio 2012;
Rilievo Archeologico manuale e strumentale presso l’area archeologica delle Mura di Rheghion – tratto Via Marina, aprile-maggio 2013;
Analisi e studio dei reperti archeologici “Dallo spot dating all’edizione”, maggio 2014; Geotecnologie applicate ai beni culturali, marzo-aprile 2016.
Collabora occasionalmente con l’ARCHEOPROS snc con cui ha partecipato alle campagne di scavo:
“La struttura fortificata di Serro di Tavola – Sant’Eufemia D’Aspromonte” sotto la direzione della Dott.ssa R. Agostino (Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria) e della Dott.ssa M.M. Sica, 1-19 ottobre 2012;
Locri – Località Mannella, Tempio di Persefone sotto la direzione della Dott.ssa R. Agostino (Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria), ottobre 2014;
Nel marzo 2014 ha preso infine parte al Progetto “Lavaggio materiali locresi” presso il cantiere Astaldi – loc. Moschetta, Locri (Rc) sotto la direzione della Dott.ssa M.M. Sica.

Collabora attualmente con la redazione di: www.osservarcheologia.eu

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