Con una conferenza stampa, il 10 giugno alle ore 11 presso l’auditorium verrà presentata al Museo Archeologico Nazionale di Napoli l’unica tappa italiana della mostra “Sardegna Isola Megalitica. Dai menhir ai nuraghi: storie di pietra nel cuore del Mediterraneo”. L’esposizione, accolta con successo al Museo Nazionale per la Preistoria e Protostoria di Berlino, al Museo Statale Ermitage di San Pietroburgo e al Museo Archeologico di Salonicco, sarà allestita nel Salone della Meridiana dal 10 giugno all’11 settembre 2022.
La mostra è promossa dalla Regione Autonoma della Sardegna-Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio, con il Museo Archeologico Nazionale di Cagliari, la Direzione Regionale Musei della Sardegna e, per la tappa partenopea, con il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, in collaborazione con la Regione Campania e il Comune di Napoli. Intesa Sanpaolo è partner della mostra promossa al MANN. L’evento ha, inoltre, ottenuto il Patrocinio del MAECI e del MIC e si avvale della collaborazione della Fondazione di Sardegna e del coordinamento generale di Villaggio Globale International. L’allestimento, che ha ricevuto la Medaglia del Presidente della Repubblica, rientra nel progetto di Heritage Tourism finanziato dall’Unione Europea con i fondi POR FESR SARDEGNA 2014/2020 (Azione 6.8.3).
Fiore all’occhiello di “Sardegna Isola Megalitica” è l’eccezionale prestito delle sculture in pietra dei Guerrieri di Mont’e Prama. Si tratta di sculture nuragiche rinvenute in frammenti nel 1974 in un campo in località Mont’e Prama, nella Sardegna centro-occidentale, e con scavi successivi tra il 1975 e il 1979.
Custoditi per circa trent’anni nei magazzini del Museo Archeologico Nazionale di Cagliari, i 5.178 frammenti furono portati al Centro di Restauro e Conservazione di Li Punti a Sassari. Complice anche il finanziamento del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e della Regione Sardegna, tra il 2007 e il 2011 sono state ricomposte 28 statue frammentarie, rappresentanti sei soldati, sei arcieri e sei pugilatori. Tutte le sculture, in calcare, sono alte tra i 2 e i 2,5m e hanno grandi occhi e sopracciglia marcate.
Nel 2014, dopo l’attività del team di geofisica dell’Università di Cagliari, gli scavi condotti dall’Università di Sassari e dalla Soprintendenza hanno rinvenuto altri 3.500 frammenti, tra cui due statue integre, in 250mq. Gli scavi del 2015 sono stati riaperti per ca. 8 mesi. Ad oggi, purtroppo, nonostante i cospicui finanziamenti da parte dell’Università, le indagini sono ferme poiché l’area esterna al sito archeologico non è stata ancora acquisita dal demanio.
Su iniziativa del MANN, la mostra “Sardegna Isola Megalitica. Dai menhir ai nuraghi: storie di pietra nel cuore del Mediterraneo” sarà accompagnata da approfondimenti ed eventi collaterali, che aprono, come nella linea del Museo partenopeo, all’incrocio dei linguaggi: previsto non solo un parallelismo con la Sezione Preistoria e Protostoria dell’Archeologico, ma anche un ambiente immersivo, “NURAGICA”, che consente di viaggiare alla scoperta delle antiche culture isolane.