Frontespizio di Paladine, da Spotify
Paladine è il titolo della serie podcast che il Ministero della Cultura inaugura sul canale Spotify in collaborazione con Chora Media. Otto puntate tutte al femminile. È infatti la voce narrante di Serena Dandini ad accompagnare il pubblico alla scoperta di otto figure femminili che hanno lottato per salvaguardare l’arte e la cultura italiani negli anni difficili del Seconda Guerra Mondiale.
“È un viaggio inedito alla scoperta delle storie delle protagoniste straordinarie che hanno protetto, studiato, valorizzato il patrimonio artistico e culturale italiano, con una tenacia e una determinazione fuori dal comune per l’epoca. Oggi le loro storie arrivano finalmente anche al grande pubblico”. Queste le parole del Direttore Generale Musei, Massimo Osanna.
Paladine raccoglie la storia di otto protagoniste, storiche dell’arte, museologhe, archeologhe, ricercatrici e collezioniste.
I primi quattro episodi, già disponibili su Spotify, Apple Podcasts, Spreaker, Google Podcasts e su https://cultura.gov.it/podcast, ritraggono:
- Noemi Gabrielli, storica dell’arte, museologa e soprintendente, strettamente legata alla salvaguardia e tutela del patrimonio artistico del territorio piemontese, ligure e valdostano. Durante la guerra e successivamente si occupa di riallestire la Galleria Sabauda di cui sarà storica Direttrice. A lei si deve la preservazione e poi la riconsegna delle opere alle rispettive sedi affrontando il problema di una nuova sistemazione della Galleria Sabauda (episodio 1);
- Fernanda Wittgens, prima donna a dirigere la Pinacoteca di Brera, di cui salva le opere dalle razzie naziste e dai bombardamenti. Condannata a vent’anni di carcere a San Vittore per aver aiutato ad espatriare diverse famiglie ebree, ne esce con la Liberazione. Divenuta soprintendente alle Gallerie della Lombardia, ricostruisce le gallerie della Pinacoteca di Brera distrutta dalle bombe, oltre che del Museo Teatrale alla Scala, del Museo Poldi Pezzoli e il famoso restauro del Cenacolo di Leonardo (episodio 2);
- Caterina Marcenaro, storica dell’arte e museologa, legata alla città di Genova, è la prima docente donna dell’ateneo (1945), incarico che abbandona agli inizi degli anni ‘50 per dirigere l’ufficio di Belle Arti. Con lei, i palazzi storici e nobiliari diventano musei e spazi espositivi, inserendosi in quel momento-chiave che porterà alla nascita del concetto moderno di museo. È lei la creatrice del sistema dei musei civici di Genova, che sono oggi patrimonio UNESCO (episodio 3);
- Palma Bucarelli, prima donna alla testa di un museo nazionale in Italia. Direttrice della Galleria Nazionale d’Arte Moderna, è in prima linea per mettere in salvo le opere d’arte conservate nel museo nascondendole nel palazzo Farnese di Caprarola. Nel 1953 organizza la prima mostra di Picasso in Italia. È grazie a lei se l’arte contemporanea si afferma in una Italia conservatrice (episodio 4).
Veritiere e giuste le parole di Serena Dandini nell’episodio guida: “Che la storia dell’arte sia piena di figure femminili non è certamente una novità. C’è il vizio però, pessimo, di tendere a indicarle come la fonte dell’ispirazione artistica…. la fonte e l’ispirazione per chi, scusate? Eh già, noi le muse, loro i creatori. Ecco, io qui voglio invece raccontare un’altra storia, una storia di conquiste professionali, di coraggio, passione e tenacia in nome dell’arte, della sua scoperta, custodia e promozione. Otto ritratti di donne che hanno vissuto lottato per l’arte e la cultura”.