In un libro gli atti di un convegno dedicato all’erotismo degli Etruschi

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S’intitola “L’Eros degli Etruschi” la pubblicazione, curata da Luana Cenciaioli direttrice del Museo archeologica nazionale dell’Umbria, che raccoglie gli atti dell’omonimo convegno svoltosi a Perugia il 2 settembre dello scorso anno. In settanta pagine, corredate di un’ampia, dettagliata, documentazione fotografica e di una puntuale bibliografia, sono presentati gli interventi di Paolo Bruschetti (“Eros e thanatos: riti della vita e dell’oltretomba. L’esempio di Orvieto”), Simona Rafanelli, Paola Spaziani (“Aromi divini degli Etruschi”), Nicoletta Frapiccini (“Immagini di Eros nella ceramica attica del Piceno”), Luana Cenciaioli (“Il ‘bacio perugino’ ”).

È bene precisare che “erotismo” va qui inteso, come sottolinea Bruschetti, come “gioia di vivere che trovava una sua logica continuazione anche nell’aldilà”.  Gli Etruschi conoscevano bene l’arte della seduzione, con i ricorso ad essenze e profumazioni afrodisiache, bagni rituali, aromi ammalianti ma soprattutto esaltavano l’amore coniugale come attestato dalle urne conservate a Perugia al Museo archeologico nazionale dell’Umbria. In quella di Casaglia moglie e marito sono colti in un abbraccio che travalica la dimensione terrena per durare, oltre la morte, nell’eternità.

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