Archeologia ferita. Ospite della Fondazione Aquileia il Comandante dei carabinieri TPC

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Caschi blu della cultura, messa in sicurezza dei beni culturali in caso di emergenze, prevenzione e contrasto ai reati legati al patrimonio culturale: questi i temi della conferenza che il Generale Fabrizio Parrulli, comandante dei Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, terrà venerdì 8 settembre alle ore 18.00 al Museo Archeologico Nazionale di Aquileia: l’iniziativa, organizzata dalla Fondazione Aquileia in collaborazione con il Polo Museale del Friuli Venezia Giulia, si colloca all’interno del ciclo di incontri dedicati all’ “Archeologia ferita” in occasione della mostra “Volti di Palmira ad Aquileia”.

Per il pubblico un’occasione preziosa per ascoltare la testimonianza di chi è in prima linea nella tutela del patrimonio culturale e alla guida di un reparto d’eccellenza riconosciuto a livello internazionale: il Generale Parrulli ha assunto la guida del Comando Carabinieri TPC nel luglio 2016 dopo una lunga carriera come ufficiale di Stato Maggiore in Italia e all’esteronel corso della quale ha ricevuto anche la più alta onorificenza che gli Stati Uniti conferisce agli ufficiali di paesi stranieri “Legion of Merit”, per aver svolto le funzioni di Comandante della Missione di addestrato della gendarmeria irachena nell’ambito della missione Nato in Iraq, dal settembre 2007 al maggio del 2008.

Gestione della banca dati internazionale, monitoraggio dei siti  archeologici, indagini di polizia giudiziaria, messa in sicurezza dei beni culturali in caso di emergenze, come il recente terremoto nell’Italia centrale, sono solo alcuni dei compiti del reparto specializzato dei Carabinieri istituito nel 1969 – il primo al mondo – e fin da subito operativo anche a livello internazionale. Oggi il reparto conta 300 militari e opera attraverso 15 nuclei e 1 sezione distribuiti sul territorio nazionale e dal 2015 è stato prescelto, per costituire la task force Unite4Heritage, i caschi blu della cultura.

Ed è in particolare l’iniziativa Unite4Heritage che si lega al quel percorso dell’“Archeologia ferita”, che la Fondazione Aquileia ha intrapreso nel 2015 insieme al Polo museale del Friuli Venezia Giulia con la mostra dei tesori del Bardo di Tunisi per dare conto di quanto accade ormai da anni nei Paesi teatro di distruzioni e violenze operate dal terrorismo fondamentalista, mostrando al pubblico opere provenienti da quei siti.

« Unite4Heritage costituisce – sottolinea il Generale Parrulli –  il primo importantissimo passo di un lungo cammino dell’Italia in questa missione internazionale a tutela della civiltà. È all’Italia, infatti, che la comunità internazionale guarda come modello nella tutela del patrimonio culturale, e la Task Force, tra le molteplici azioni condotte, in corso e pianificate, è una delle migliori risposte che il nostro Paese potesse fornire per reagire di fronte ai crimini contro l’umanità che l’Isis e le organizzazioni similari stanno perpetrando nelle attuali aree di crisi».

L’Italia è stato il primo Paese a evidenziare nel 2015 la necessità di essere presenti anche nel settore della salvaguardia del patrimonio culturale all’interno della più ampia cornice dell’azione internazionale di contrasto al terrorismo presentando all’UNESCO la proposta di istituire i caschi blu della cultura: la  proposta, che prevede che ogni paese si doti di un reparto specializzato, è stata adottata all’unanimità il 18 novembre 2015 dalla 38esima Conferenza generale Onu-Unesco e la task force italiana, costituita da personale selezionato del  Comando dei Carabinieri per la Tutela Patrimonio Culturale e personale civile specializzato, è la prima ad essere operativa.

La Task Force nello specifico, tra l’altro, ha il compito di valutare i rischi e quantificare i danni al patrimonio culturale, ideare piani d’azione e misure urgenti, supervisione tecnica e corsi di formazione per il personale nazionale locale, fornire assistenza al trasferimento di oggetti mobili in rifugi di sicurezza e rafforzare la lotta contro il saccheggio e il traffico illecito di beni culturali.

I “Caschi blu della cultura”, sotto egida UNESCO o a richiesta di singoli Paesi, possono essere  impiegati per missioni finalizzate alla salvaguardia e alla tutela del patrimonio culturale in aree e situazioni di crisi in cui l’uomo o calamità naturali lo mettono in pericolo.

L’estate scorsa la task force è stata impiegata in occasione dell’emergenza sismica in Italia centrale, per la messa in sicurezza, il trasporto e il ricovero dei beni culturali a rischio ed è impegnata in Iraq per la formazione, consulenza ed assistenza a favore delle forze di polizia di settore e di personale esperto del Ministero delle Antichità e della Cultura di quel Paese.

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