Ramesse II stante torna imponente di fronte al primo pilone del tempio di Luqsor

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Il momento dell’inaugurazione della statua di Ramesse II (MoA)

E’ stato inaugurato alla presenza del Ministro delle Antichità, il Dott. Khaled El-Anani, il ricollocamento della statua di Ramesse II davanti al primo pilone del Tempio di Luqsor.

Dopo aver rimosso il tessuto che celava l’imponente statua in granito nero di 11 metri del famoso sovrano della XIX dinastia, il dottor Khaled El-Anani ha presentato martedì sera l’enorme statua  dopo il completamento dei lavori di restauro e riassemblaggio.

La scultura era una delle quattro statue stanti del sovrano che in origine erano collocate proprio di fronte al primo pilone di Ipet-Resyt (così veniva chiamato il tempio dagli antichi abitanti della terra del Nilo) disposte specularmente dopo gli altri due colossi seduti in trono; era quindi parte di un gruppo di sei immagini del sovrano poste a sorvegliare l’ingresso dell’intera struttura templare già preesistente. Infatti le origini del tempio risalgono al regno di Amenhotep III (XVIII dinastia, 1386-1349 a.C.), in seguito, con i sovrani successivi, ci furono degli ampliamenti, ma è proprio con Ramesse II (celebre anche per la sua importante politica costruttiva) che il tempio vide il suo periodo di massima espansione.

Con i suoi 11 metri dalla base fino alla corona, e con un peso di circa 75 tonnellate, il colosso ritrae Ramesse II con la doppia corona (o pschent) nella classica posizione stante dell’arte raffigurativa egizia, ovvero in piedi con la gamba sinistra che avanza. Al suo fianco, vicino all’arto inferiore sinistro, c’è sua moglie, la Grande Sposa Reale Nefertari, la regina tanto amata dal sovrano, il quale, anche in questa occasione, non si era risparmiato nel manifestare la sua stima e il suo amore per la sua sposa facendola rappresentare dai suoi artisti con un’altezza di un metro e mezzo.

Il colosso ancora in frantumi adagiato sul lato occidentale del tempio (Ph. Misterbean Mohamed)

Il colosso giaceva a terra da secoli ormai; era crollato in seguito al violento terremoto del IV secolo d.C. che provocò non solo la caduta di tre dei quattro colossi stanti, ma seminò distruzione ovunque. I suoi frammenti furono ritrovati tra il 1958 e 1960 dalla missione archeologica egiziana guidata dal Dott. Mohamed Abdel Kader e furono adagiati nella parte occidentale del tempio nel tentativo di riassemblare tutti i 57 pezzi ritrovati. E’ all’inizio del mese di novembre del 2016 che il Ministero delle Antichità ha dato il via al progetto che prevedeva il montaggio, il restauro, il sollevamento e la conseguente ricollocazione della statua nel suo alloggiamento originale all’ingresso del primo pilone.

Ora, visitando il Tempio di Luqsor, sarà possibile ammirare in tutta la sua magnificenza la parte destra (per il visitatore) del primo pilone completo delle sue tre statue ma ancora carente dell’obelisco che adornava l’ingresso, obelisco che fu donato alla Francia nel 1829 da Muhammad Ali Pasha – in cambio di un orologio che non ha mai funzionato – e che da allora svetta e fa bella mostra di se al centro della trafficatissima Place de la Concorde a Parigi.

(Ph. Misterbean Mohamed)
(ph. MoA)
(ph. MoA)

Sources: Ministry of Antiquities

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Tiziana Giuliani

Egittofila, sin dall’infanzia appassionata di Antico Egitto, collabora con l’associazione Egittologia.net dal 2010. Ha contribuito alla realizzazione di EM-Egittologia.net Magazine (rinominato poi MediterraneoAntico) seguendone la pubblicazione già dai primi numeri e ricoprendo in seguito anche il ruolo di coordinatrice editoriale. Dal 2018 è capo redattrice di MediterraneoAntico.

Organizza conferenze ed eventi legati al mondo degli Egizi, nonché approfondimenti didattici nelle scuole di primo grado. Ha visitato decine di volte la terra dei faraoni dove svolge ricerche personali; ha scritto centinaia di articoli per la ns. redazione, alcuni dei quali pubblicati anche da altre riviste (cartacee e digitali) di archeologia e cultura generale. Dall’estate del 2017 collabora con lo scrittore Alberto Siliotti nella realizzazione dei suoi libri sull’antico Egitto.

Appassionata di fotografia, insegna ginnastica artistica ed ha una spiccata predisposizione per le arti in genere.

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