Visto che oggi si celebra la giornata internazionale della danza e considerato che nel mio cuore risiede un’arte che, anche se in modo diverso, ne è espressione, ho pensato di omaggiare questa giornata con una danzatrice che arriva da molto, molto lontano. Arriva dall’Egitto predinastico – periodo Naqada II (3500-3400 a.C. circa) – questa statuina neolitica in terracotta dipinta conosciuta come “la Dea del Nilo” o “la danzatrice del Nilo”. La figura senza volto rappresenta una sorta di ballerina preistorica con le braccia alzate sopra la testa, il suo corpo è snello con fianchi larghi. Alcuni hanno ipotizzato che i suoi arti aggraziati elevati sopra la testa sono ad emulare le corna della dea Hathor, la quale era la personificazione delle gioie della danza, della musica, dell’amore e della vita stessa. Durante il periodo predinastico sono state trovate diverse statuine di figure femminili, forse dee o sacerdotesse, nell’atto di ballare con le braccia alzate sopra le loro teste. La danza era molto più di un passatempo piacevole nell’antico Egitto, era senza dubbio una componente importante dei rituali e delle feste. Questo particolare reperto di antica arte egizia, che ora possiamo ammirare al Brooklyn Museum, proprio per la sua semplicità nelle forme e per la sua infinita armonia, è stato spesso fonte di ispirazione per molte sculture moderne.