Gli archeologi della missione polacco-egiziana hanno scoperto nelle scorse ore una tomba appartenente ad un funzionario reale del regno di Userkara, il secondo sovrano della VI dinastia (fine del XXIV – inizio del XXIII secolo a.C.). Gli archeologi credono di aver scoperto il pozzo funerario di un certo Mehcheczi, funzionario incaricato di gestire le proprietà reali, mentre stavano scavando una cappella.

Pozzo e cappella si trovano sul bordo orientale di un grande fossato rettangolare che circonda il complesso funerario della piramide a gradoni di Djoser. Tale fossato, oggi vuoto, è rimasto in uso per diverse centinaia di anni dopo la morte del sovrano.

La tomba di Mehcheczi non era ancora conclusa al momento della morte del funzionario, a suggerirlo sono gli schizzi degli animali sacrificali – mucche, orici e stambecchi – con inchiostro nero su intonaco di calce. Dalle iscrizioni rinvenute, poi, è possibile capire anche che Mehcheczi fosse ammesso anche alla conoscenza dei segreti contenuti nell’archivio del sovrano, suggerendo quindi che potesse accedere alla cancelleria reale e leggere i documenti prima ancora che venissero diffusi.

Kamil O. Kuraszkiewicz della Facoltà di Studi Orientali dell’Università di Varsavia ha dichiarato: “Abbiamo solo svelato la facciata della cappella con l’interno in attesa della prossima stagione di scavi. Mehczeczi è stato chiaramente in grado di assumere un efficiente team di artigiani, la sua cappella è decorata con rilievi di eccezionale bellezza che rivelano una mano eccezionalmente abile: linee eleganti e modelli sottili paragonabili ai rilievi della tomba di Merefnebef (un visir alla corte del faraone Userkara)”.

Gli scavi si sono quindi conclusi per questa stagione, non resta che aspettare le novità della prossima.

 

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