Governatorato di Assuan, sponda orientale del Nilo: una missione congiunta austro-egiziana, diretta da Irene Forstner-Müller ha scoperto un centro amministrativo risalente al Primo Periodo Intermedio (2216-2025 a.C.) con oltre 20 silos in mattoni crudi. Come comunicato dai ricercatori, si tratterebbe di edifici destinati all’immagazzinamento e alla redistribuzione di cereali su un bacino molto vasto.

Tale scoperta è il risultato di una ricerca iniziata nel 2017 dall’Istituto Archeologico Austriaco e dal Ministero del Turismo e delle Antichità con lo scopo di indagare la città antica e l’area circostante. Infatti, la struttura è stata rinvenuta a nord-ovest del santuario dedicato alle due triadi protettrici della città: Sobek-Hathor-Khonsu e Haroeris-Tasenetnofret-Panebtaui.

Durante il Primo Periodo Intermedio Kom Ombo era un importante centro agricolo e commerciale e il rinvenimento di questi silos non fa altro che confermare i dati che si possiedono dalle ricerche più antiche e dalla letteratura.

Il dottor Abd El-Moniem, Direttore delle antichità di Assuan e Nubia, ha dichiarato al Luxor Times: “Gli elementi architettonici dei silos sono molto ben conservati e alcune delle pareti del silo sono alte due metri. L’esistenza di ossa e feci di topo dimostra un’infestazione da parassiti nei magazzini”.

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Mara Zoppi

Appassionata fin da piccola alla storia e all’archeologia, dopo la maturità classica si iscrive alla facoltà di Lettere – curriculum Scienze dell’Antichità – presso l’Università degli Studi di Milano, laureandosi nel 2019 con una tesi di carattere archeologico-egittologico dal titolo Imhotep scriba e medico: dall’Egitto del III millennio a.C. ad oggi. Si iscrive successivamente alla facoltà di Archeologia dell’Università degli Studi di Milano dove si laurea nel 2021 con votazione 110/110 e lode sviluppando una tesi in ambito egittologico dal titolo La Casa della Vita nell’Egitto Antico: luoghi, riti, funzionari.

Ha partecipato a due laboratori di scavo archeologico: il primo sul sito di Urvinum Hortense a Collemancio di Cannara (PG) di epoca romana con l’Università degli Studi di Perugia; successivamente sul sito archeologico di Nora (Pula, CA) nella sezione competente all’Università degli Studi di Milano, quindi di epoca romana, contribuendo anche alle operazioni di post-scavo.

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