Ricordate la fullonica del II secolo d.C. con relativo mosaico risalente all’epoca di Agrippina, madre dell’imperatore Caligola, individuata venti giorni fa a piazza Pia e delocalizzata per permettere la realizzazione in tempi record del sottopasso per il giubileo? (Qui il nostro post: https://www.facebook.com/share/p/uvsxw9WxBsqgvyAb/?mibextid=WC7FNe ) Beh, ora, proseguendo gli scavi, nuove importanti vestigia sono tornate alla luce, ma stavolta si tratta di un complesso molto più importante. Sembra trattarsi di una lussuosa residenza di famiglia con relative pertinenze.

Foto del Ministero della Cultura

Gli archeologi sembrano concordi nell’identificare una parte della villa di Caligola, precisamente il porticato che si affacciava sul Tevere e sono altresì concordi nel definire la scoperta straordinaria, in quanto gli scavi stanno restituendo un frammento importante della storia della Roma Imperiale. Ciò che è tornato alla luce è una struttura costituita da un muro in opera quadrata di travertino, oltre a terrazzamenti con resti di un interessante opera di sistemazione a giardino che si affacciava direttamente sulla riva destra del fiume. Dietro al muro, i resti di un portico colonnato, le cui fondazioni sono ancora visibili. L’attribuzione a Caligola è pressoché certa, in quanto, fa sapere il Ministero della Cultura, “Il rinvenimento di un tubo idrico in piombo (fistula plumbea), timbrato con il nome del proprietario della fornitura di acqua, e dunque del giardino, permette di identificare il personaggio titolare del primo rifacimento del complesso. L’iscrizione recita C(ai) Cæsaris Aug (usti) Germanici: si tratta dunque di Caligola, figlio di Germanico e Agrippina maggiore, imperatore dal 37 al 41 dopo Cristo”.

Foto del Ministero della Cultura

Secondo l’archeologo della Soprintendenza Speciale Alessio De Cristofaro, l’iscrizione sulla fistula timbrata col nome dell’imperatore è di notevole importanza storica, in quanto ha permesso di documentare come l’opera sia stata interessata da tre fasi edilizie, susseguitesi tra l’età di Augusto e quella di Nerone. Con questo rinvenimento si ha la conferma di come lo scavo di piazza Pia rientri nell’area degli Horti di Agrippina maggiore, come già detto madre di Caligola. Inoltre è da sottolineare che già  durante gli scavi di inizio secolo scorso sempre in piazza Pia erano emersi altri tubi in piombo iscritti con il nome di Iulia Augusta, presumibilmente Livia Drusilla, la seconda moglie di Augusto e nonna di Germanico.

Foto del Ministero della Cultura

Quindi è probabile che questa lussuosa residenza fosse passata in eredità a Germanico e successivamente, alla sua morte, alla moglie Agrippina maggiore ed infine al figlio imperatore.

Gli esperti ipotizzano che il portico con giardino terrazzato appena scoperto potrebbe trovare un interessante riscontro nelle fonti letterarie antiche. Potrebbe essere quello descritto dallo storico Filone di Alessandria su un passo del suo “De Legatione ad Gaium“, ovvero, potrebbe trattarsi del luogo in cui Caligola ricevette la delegazione di ebrei alessandrini negli Horti di Agrippina, un vasto giardino affacciato sul Tevere. L’ambasceria aveva lo scopo di informare l’imperatore sulle difficoltà e la crisi che avevano investito la comunità ebraica di Alessandria nelle relazioni con la popolazione greco-alessandrina: crisi che si era manifestata con violenze, tafferugli ed episodi di intolleranza religiosa. Caligola respinse le richieste, in quanto sostenitore della componente greca di Alessandria. Ma dal racconto possiamo constatare quanto la descrizione del luogo calzi perfettamente con le vestigia appena ritrovate. Questo incontro avvenne mentre Caligola usciva dai giardini ereditati dalla madre. Filone colloca questo episodio in una zona esterna agli Horti di Agrippina, precisamente vicino a un ingresso adiacente al Tevere. Anche Seneca, nel suo dialogo “De Ira“, fornisce un resoconto ancora più dettagliato, preciso, ma anche agghiacciante, descrivendo Caligola passeggiare in un viale dei giardini di sua madre, il viale che divideva il portico dal fiume. Durante questa passeggiata notturna, illuminata da lucerne, circondato da matrone e senatori, Caligola ordinò l’esecuzione di alcuni personaggi. Abbiamo quindi un’ulteriore conferma della presenza di un portico e di giardini, proprio come emerso dagli scavi di Piazza Pia. Il tutto offre un quadro di grande sostanza e dà un preciso contesto storico ai reperti rinvenuti.

Foto del Ministero della Cultura

Lo scavo ha restituito anche una serie di Lastre Campana di notevole importanza, terrecotte figurate con scene mitologiche inusuali usate per la decorazione dei tetti e riutilizzate come coperture delle fogne della fullonica, ma in origine probabilmente realizzate per la copertura di una qualche struttura del giardino, forse dello stesso portico.

Ora lo scavo condotto dalla Soprintendenza Speciale di Roma si annuncia davvero interessante, ci si aspettano altre importanti novità nelle due aree dove sono già stati avviati i lavori; ma anche le aree ancora inesplorate, dove si deve ancora scavare, potrebbero riservare grandi sorprese. Elevata è la probabilità che quella appena trovata possa essere solo parte di una struttura gradonata su più lati. Certamente si tratta una struttura importante. Credo che il sottopasso per il Giubileo dovrà attendere!

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Tiziana Giuliani

Egittofila, sin dall’infanzia appassionata di Antico Egitto, collabora con l’associazione Egittologia.net dal 2010. Ha contribuito alla realizzazione di EM-Egittologia.net Magazine (rinominato poi MediterraneoAntico) seguendone la pubblicazione già dai primi numeri e ricoprendo in seguito anche il ruolo di coordinatrice editoriale. Dal 2018 è capo redattrice di MediterraneoAntico.

Organizza conferenze ed eventi legati al mondo degli Egizi, nonché approfondimenti didattici nelle scuole di primo grado. Ha visitato decine di volte la terra dei faraoni dove svolge ricerche personali; ha scritto centinaia di articoli per la ns. redazione, alcuni dei quali pubblicati anche da altre riviste (cartacee e digitali) di archeologia e cultura generale. Dall’estate del 2017 collabora con lo scrittore Alberto Siliotti nella realizzazione dei suoi libri sull’antico Egitto.

Appassionata di fotografia, insegna ginnastica artistica ed ha una spiccata predisposizione per le arti in genere.

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