Inaugurata ieri alla presenza del Ministro delle Antichità il dott. Khaled el-Anani e dell’Ambasciatore Svizzero in Egitto il dott. Markus Leitner l’esposizione temporanea al Museo Egizio del Cairo “Abu Simbel: 200 anni dopo Sheikh Ibrahim Burckhardt” per celebrare il duecentesimo anniversario della morte del grande esploratore svizzero Johann Ludwig Burckhardt, celebre per aver scoperto uno dei più famosi monumenti dell’antico Egitto: il tempio di Abu Simbel.
Sotto il nome di Sheikh Ibrahim ibn ʿAbd Allah, lo pseudonimo con cui si faceva passare per un mercante arabo durante i suoi viaggi, l’esploratore ed orientalista svizzero s’imbarcò sul Nilo e lo risalì fino alla frontiera di Dongola, quando il 22 marzo del 1813, sepolto tra le sabbie, scoprì il suggestivo tempio di Abu Simbel. Fece anche un secondo viaggio in Nubia nel 1814 che lo portò a raggiungere anche le sponde del Mar Rosso. Ricordiamo con l’occasione che solo un anno prima, il 22 agosto del 1812, Sheikh Ibrahim aveva scoperto Petra. Morì a Il Cairo il 15 ottobre del 1817 alla giovane età di 33 anni.
Seguendo l’itinerario della mostra che apre oggi le sue porte al pubblico, si potranno scoprire fino al 20 giugno i luoghi visitati dall’esploratore durante i suoi viaggi in Nubia e si potranno ammirare per la prima volta alcuni reperti storici che sono parte delle collezioni del Museo Egizio di piazza Tahrir ma mai esposti finora. La mostra è organizzata dal Museo Egizio, dall’Ambasciata Svizzera e l’Università di Basilea. Sono previste attività per i visitatori che durante il periodo dell’esposizione curioseranno tra le sale del Museo Egizio adibite alla mostra.