Presentati oggi alla stampa i risultati degli interventi effettuati sulle decorazioni della Sala di Achille a Sciro nella Domus Aurea. I lavori, realizzati grazie ad una collaborazione tra pubblico e privato, sono stati sponsorizzati dalla Fondazione Isabel & Balz Baechi, nata nel 2002 con lo scopo di sostenere progetti di conservazione e restauro delle superfici pittoriche.
La sala di Achille a Sciro, uno dei gioielli della Domus Aurea, si trova in prossimità della famosa sala ottagonale. A pianta rettangolare absidata sul lato nord, aveva le pareti rivestite da lastre marmoree, oggi non più presenti, e al di sopra di queste una splendida decorazione costituita da intonaci dipinti e stucchi. L’affresco, da cui prende il nome la sala, è posto al centro della volta e raffigura lo svelamento di Achille a Skyros dove era stato nascosto dalla madre e travestito da donna tra le figlie del re Licomede. L’obiettivo di Teti era quello di salvare il figlio dalla morte in battaglia, ma il destino dell’eroe era già segnato. Ulisse, sapendo che la vittoria sarebbe dipesa solo dalla presenza di Achille, era giunto sull’isola travestito da mercante portando nella reggia oltre ai doni anche delle armi. Alla vista della spada, Achille la impugna e smessi i panni femminili decide di partire in guerra. Oltre a questo episodio, sul pannello della volta, sono presenti raffinati elementi vegetali, figure isolate, busti femminili alati e quadretti con scende di simposio legate al mondo dionisiaco.
Sulle pareti sono inoltre presenti complesse architetture prospettiche con figure e ripartiture a fondo monocromo nelle quali sono inserite figurine in stucco. La complessità degli elementi decorativi denota un preciso intento di stupire gli ospiti, unito all’utilizzo di materiali molto preziosi quali la foglia d’oro e pigmenti come la fritta egizia e il cinabro. Nerone intendeva così comunicare il suo preciso progetto di instaurare una nuova età dell’oro per la quale aveva fatto realizzare il progetto della Domus Aurea ai migliori architetti del suo tempo: Celer e Severus coadiuvati dal pittore Fabullus. Questa sala venne scoperta solo nel XX secolo e non rientrò quindi nei percorsi rinascimentali all’interno della Domus Aurea.
I lavori di restauro all’interno della sala hanno avuto una durata complessiva di 5 mesi circa. È stato eseguito il consolidamento delle malte e degli strati preparatori, sono stati effettuati due tasselli di pulitura e reintegrazione pittorica sugli affreschi. Il tutto è stato accompagnato da precise indagini diagnostiche che oltre ad assicurare stabilità all’intero apparato decorativo, hanno permesso uno studio approfondito della tecnica esecutiva e dei materiali costitutivi.
L’apparato decorativo in questo ambiente raggiunge una qualità elevatissima esprimendo appieno l’idea del lusso voluta da Nerone, sia con elementi in oro sia attraverso l’utilizzo di pigmenti preziosi e rari. La quantità d’oro conservatasi è davvero considerevole e mette in evidenza alcuni particolari delle vesti dei personaggi e delle architetture, pronti a brillare grazie alla luce che penetrava all’interno della sala. Nelle decorazioni della volta, si ipotizza anche l’utilizzo di pietre preziose che brillavano alla luce radente che penetrava.
Soddisfatta anche il Direttore del Parco Archeologico del Colosseo, dott.ssa Alfonsina Russo: “Grazie allo strumento della sponsorizzazione è stata attiva tata una virtuosa azione di partenariato pubblico-privato, molto proficua per la tutela e la conservazione del patrimonio culturale. I restauri della volta della Sala di Achille a Sciro, e in particolare gli interventi al pannello raffigurante il mito dello svelamento dell’eroe Achille, hanno rivelato l’uso di materiali particolarmente preziosi, quali la foglia d’oro e il blu egizio, sinonimi di quello sfarzo e di quel lusso di cui il princeps Nerone era solito circondarsi”.