Dopo un lungo restauro, la domus di Cerere riaprirà al pubblico il 14 giugno 2022, a seguito di una conferenza stampa durante la quale il direttore del Parco Archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel, e i funzionari responsabili del restauro e dei cantieri spiegheranno gli ambiti di intervento del restauro.

La domus prende il nome dal busto in terracotta della dea Cerere, divinità della terra e della fertilità, rinvenuto in uno degli ambienti aperti sull’atrio e probabilmente parte di un piccolo culto domestico. I restauri si sono concentrati sugli apparati decorativi – dai pavimenti mosaicati agli affreschi del primo stile -, sul rifacimento delle coperture e il restauro del giardino con la coltivazione di cereali, ovvero orzo, grano tenero e altre specie ispirate ai culti di Cerere.

Inoltre, la domus è stata anche parte di un piano di valorizzazione volto a rendere più fruibile il percorso di visita, grazie a impianti di illuminazione artistica degli apparati decorativi, la realizzazione di una passerella di collegamento tra atrio e giardino e la presenza di teche espositive per i reperti rinvenuti nella domus.

Sarà visibile anche il cosiddetto “Cavallo di Maiuri”, rinvenuto nel 1938 da Amedeo Maiuri lungo la via di Castricio, la medesima su cui affaccia la domus di Cerere. A seguito degli interventi di restauro e valorizzazione, i turisti potranno ammirare lo scheletro dell’equide in un nuovo allestimento che tiene conto della posizione scientifica dei resti, con nuovi materiali e una nuova struttura, adatti al microclima e in grado di assicurare le condizioni necessarie per la conservazione e la tutela dello scheletro.

Cavallo di Maiuri, ph. Pompei ufficio stampa
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