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“La Dea del Nilo”, una ballerina di 5500 anni fa

Arriva dall’Egitto predinastico - periodo Naqada II (3500-3400 a.C. circa) - questa statuina neolitica in terracotta dipinta conosciuta come "la Dea del Nilo" o "la danzatrice del Nilo”. La figura senza volto rappresenta una sorta di ballerina preistorica con le braccia alzate sopra la testa, il suo corpo è snello con fianchi larghi.

Riscoprendo la Mesopotamia: Tello/Ancient Girsu Project

Una lastra con iscrizione in cuneiforme rinvenuta durante gli scavi del Tello/Ancient Girsu Project. Crediti: Tello-Girsu Project, Iraq Scheme, The British Museum Il Tello/Ancient Girsu Project ha...

L’acquedotto di Patara: una pregevole opera di ingegneria idraulica romana

Lungo la Via Licia, in Turchia, esistono innumerevoli siti archeologici con resti di notevole importanza. Tra essi troviamo l’acquedotto a sifone invertito (detto anche rovescio) di Delikkemer vicino Patara, un’opera di grande ingegneria idraulica romana.

Ricco archivio romano rinvenuto in Turchia

È stata da pochi giorni divulgata dall’Università di Pisa la notizia di un clamoroso ritrovamento, avvenuto durante l’ultima campagna di scavi presso l’antica città...

Igiene e Medicina nell’Antica Pompei

Un pozzo profondo 42 metri, scavato vicino Porta Vesuvio, dimostra l’importanza che aveva l’acqua nell'Antica Pompei. Tanto che per procurarne si arrivava fino alle profondità del sottosuolo, muniti di lucerne per avvertire (col loro spegnimento) il pericolo di emissioni mefitiche. Vitruvio sosteneva l’importanza di sorgenti d’acqua per la fondazione delle città. Contenitori in vetro per olii e unguenti A Pompei il prezioso liquido si lasciava scorrere per le strade allo scopo di tenerle pulite. L’acqua serviva anche a pulire le ferite e nell'igiene personale. Le acque reflue non si smaltivano nelle fognature ma fluivano nei canali di scolo esterni alle mura di Pompei che non era dotata di una rete fognaria sufficiente, per questo motivo i liquidi residui si smaltivano nei pozzi assorbenti. Molte iscrizioni murali di Pompei contenevano minacce rivolte ai cacatore che sporcavano le strade anziché utilizzare le latrine pubbliche perché silo le case dei ricchi erano dotate di servizi igienici.

Una strega agli albori dell’archeologia egizia: Margaret Murray (1863-1963)

Margaret Murray è nota principalmente per il suo contributo nel campo dell’Archeologia Egizia, che non sempre le fu riconosciuto, come molte sue contemporanee, ma il suo lavoro di ricerca e insegnamento fu pari a quello dei suoi colleghi uomini. Oltre a dare il suo contributo all'archeologia e antropologia, questa studiosa fu sostenitrice dei movimenti sociali della sua epoca, come la campagna per il voto femminile. Anche se generalmente descritta come l’assistente del grande egittologo Flinders Petrie, Margaret Murray era un’archeologa indipendente che merita tutto il riconoscimento dovuto a una studiosa del suo calibro.