Il monumento funerario di Ameneminet

Egitto ramesside, seconda metà del XIII secolo a.C. circa. In un giorno a noi sconosciuto, uno dei più importanti e valorosi comandanti militari di Ramesse II, Ameneminet, lascia il mondo dei vivi e inizia il suo viaggio verso la vita ultraterrena. Come ogni egizio dei tempi antichi, egli non voleva che il suo nome e le sue gesta fossero dimenticati dai posteri, e per questo motivo aveva affidato all’abilità di operai e artisti la realizzazione della sua tomba, del suo sarcofago e di altri monumenti funerari commemorativi. Di tutto ciò, purtroppo, non molto si è preservato fino ai nostri giorni, ma il reperto più particolare che si è sottratto all’oblio di oltre trenta secoli può essere considerato artisticamente un unicum nel suo genere.

Egitto: scoperto un tempio dedicato a Zeus nella penisola del Sinai.

Sinai nord-occidentale, sito di Tell el-Farama (dove sorgeva l'antica Pelusium): è di poche ore fa la notizia rilasciata dal Ministero del Turismo e delle...

Buto: riaffiorano resti dell’antico tempio

Nuovo anno e subito una nuova scoperta. Una delle missioni di scavo del Ministero delle Antichità egiziano ha scoperto nel sito archeologico di Tell El-Pharaeen, l’antica Buto, presso il governatorato di Kafr El-Skeikh, resti di mura in mattoni di fango, numerosi reperti risalenti a diversi periodi dell'era faraonica e quattro fornaci del periodo tardo. Lo studio condotto sulle pareti suggerisce che potrebbe trattarsi dell’asse principale dell’antico tempio di Buto.

Un “mastro dell’oro” di 3400 anni fa sepolto lungo il Nilo

Sull’isola di Sai, un’isoletta formatasi lungo il tratto del Nilo che attraversa il Sudan settentrionale, è stata scoperta una tomba di 3.400 anni fa contenente i resti di più di una dozzina di persone probabilmente mummificate; tra di esse un “mastro dell’oro”. Nell’isola nubiana, che ospitava un insediamento egizio, era attiva infatti una miniera d’oro.

Il mito di Edipo al Museo Egizio del Cairo

E’ dall’inizio dell’anno che il Museo Egizio del Cairo ha rilanciato il "pezzo del mese", tradizione da lungo tempo abbandonata che mira a mettere in risalto manufatti provenienti dalle sue preziose collezioni mediante l’esposizione degli stessi all’ingresso dello stabile per un mese. Nel riprendere questa “abitudine” il Museo di Tahrir Square ha iniziato proprio alla grande, esponendo per la prima volta in assoluto un capolavoro uscito direttamente dai suoi laboratori di restauro sempre attivi e produttivi. Si tratta dell'affresco di Edipo, opera che risale al II secolo d.C. proveniente dalla necropoli greco-romana di Tuna El-Gebel, il sito archeologico ad ovest di Hermopolis Magna. Scopriamo insieme il mito, il ritrovamento, le fasi di restauro, l’esposizione e perché questo affresco è considerato un unicum.

I navigli di Hammurabi: le scoperte dell’Università di Catania in Iraq

Definizione: ambasciatore italiano presso un Paese del Medio Oriente, con un’agenda fittissima di impegni istituzionali congestionata da visite ai cantieri archeologici condotti dai suoi...