La missione archeologica egiziana che opera nella provincia orientale di San al-Hagar, l’antica Tanis, nel Delta nord-orientale del fiume Nilo, ha completato il restauro, l’assemblaggio e il ricollocamento di una delle colossali statue del faraone Ramesse II. La statua sarà parte integrante dell’area archeologica di San Al-Haj che il Ministero delle Antichità sta sviluppando secondo un piano avviato nel dicembre scorso.
La statua era stata trovata in tre pezzi e giaceva a terra a ridosso del tempio fin dalla sua scoperta avvenuta alla fine del XIX secolo. La statua in granito rosa, alta 6,50 metri e di circa 30 tonnellate, è stata sollevata su una piattaforma di cemento coibentata con pannelli di legno per proteggerla dalle acque delle falde freatiche.
Il dott. Mustafa Waziri, segretario generale dello SCA (Consiglio Supremo delle Antichità) nell’annunciare l’erezione della statua del grande sovrano della XIX dinastia (in carica dal 1279 al 1213 a.C.) ha sottolineato che il lavoro di restauro e sollevamento sono stati effettuati secondo gli ultimi metodi scientifici da un team di specialisti e ad eseguirli è stata la stessa squadra che ha lavorato al restauro, alla reinstallazione e al sollevamento delle statue di Ramesse II nel tempio di Luxor.
Il progetto di sviluppo dell’area di San Al-Hagar include un vero e proprio museo a cielo aperto con molte statue, steli e colonne che arricchisce il percorso archeologico che si snoda tra diversi templi, tra i quali sono da ricordare quello dedicato ad Amon, quello al culto della dea Mut e quello consacrato ad Horus.
Tanis svolse un ruolo politico e religioso molto importante nel Terzo Periodo Intermedio, fino a quando l’Egitto non fu conquistato dagli arabi: l’antica città fungeva da centro religioso parallelo a Tebe e fu la capitale del Basso Egitto dalla XXI alla XXIII dinastia. Anche se fondata durante la XX dinastia, non è mai emersa nessuna prova archeologica che dati il sito ad un periodo anteriore al regno di Psusenne I (1039-991 a.C., XXI dinastia), ma sono molti gli studiosi che pensano che la sua origine sia da cercare nel tardo Nuovo Regno. La costruzione di Tanis molto probabilmente fu dovuta per il prosciugamento del ramo del Nilo che passava per Pi-Ramesse, il che costrinse la popolazione a cercare un’altra zona con accesso all’acqua. Nell’edificare la città vennero usati materiali di reimpiego prelevati dalla vicina Qantir, l’antica Pi-Ramesse, cosa che fece confondere i primi esploratori approdati nella zona che, trovando resti attribuiti a Ramesse II, furono convinti di aver scoperto la città voluta dal famoso faraone.
Il lavoro di conservazione, studio e ricerca proseguirà nell’area di Tanis con l’obiettivo di promuoverne il turismo.
Scorcio su Tanis e le statue di Ramesse II (ph. MoA)
Tanis, le colossali statue di Ramesse II (ph. MoA)Un interessante video su Tanis
Source: MoA
Foto e video: MoA