La missione archeologica egiziano-tedesca che sta lavorando al sito archeologico di Matariya ha scoperto nuove prove che attribuirebbero un tempio edificato in quell’area a Ramesse II. La missione, diretta da Ayman Ashmawi e Dietrich Raue, ha individuato frammenti della statuaria del tempio e nuovi blocchi presenti sia all’interno del cortile dell’edificio di culto che nella parte più meridionale di una sezione a nord dello stesso. Questi rilievi, trovati a circa 450 metri ad ovest dell’obelisco di Senusert I (faraone maggiormente conosciuto con il nome di Sesostri I), mostrano Ramesse II nell’atto di ungere con degli oli una divinità.
Il suo nome non appare scritto come la tradizione vuole, ma è stato inciso con una variante piuttosto rara: “Paramessu”. Originariamente il ritrovamento faceva parte della decorazione delle stanze più interne del tempio. Altri gruppi di rilievi frammentati attestano che Ramesse II fu il costruttore di questo tempio, il che confermerebbe anche l’ipotesi che, negli ultimi decenni del suo lungo regno (quasi 70 anni), il sovrano della XIX dinastia aveva mostrato un particolare interesse per Heliopolis, centro del culto del dio sole situato a circa 10 km dal centro del Cairo, in prossimità del delta del Nilo. La missione sta lavorando anche ad una seconda area a sud-est del recinto più interno del tempio; qui sono attualmente in fase di scavo case e laboratori risalenti al periodo Tolemaico, dove, tra gli altri ritrovamenti, sono riemersi amuleti in fayence e utensili in metallo.
Sources: Ministry of Antiquities, Cairo