Arte in ostaggio: on-line il nuovo bollettino delle opere trafugate

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È stato pubblicato, oggi, il “bollettino” n.38 delle opere d’arte trafugate.

La pubblicazione, realizzata dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, costituisce da vari anni un valido strumento per contrastare il traffico illecito di opere d’arte.

L’attuale numero, non solo mantiene la rinnovata veste grafica e bilingue ed il nuovo titolo “Arte in Ostaggio – Art Held Hostage” ma, nell’intento di una più ampia, globale e rapida consultazione (come tutti i Bollettini precedenti, aggiornati con i numerosi recuperi effettuati) è disponibile sul sito www.carabinieri.it e nella nuova app “iTPC” per smartphone e tablet.

Per i cittadini che intendono avvicinarsi al mercato dell’arte o che subiscono furti di beni culturali, “iTPC”, che a breve sarà disponibile anche in inglese, francese, tedesco, spagnolo e arabo, offre la possibilità di:

  • ricercare e consultare più di 22.000 beni culturali, di elevato valore (reperti archeologici, dipinti, sculture, oggetti ecclesiastici, beni librari), estratti dalla “Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti”;
  • di effettuare una comparazione tra l’immagine di un’opera d’arte e la selezione pubblica dei beni ricercati;
  • accedere alla creazione guidata dell’Object-ID.

Quest’ultimo, presente anche sul sito dell’Arma www.carabinieri.it, unitamente alla sezione di “consigli” per il cittadino, è un modulo la cui compilazione permette di disporre dei dati necessari, nell’eventualità di un furto, per una denuncia efficace ai fini del recupero del bene.

Il “bollettino” è un’ulteriore occasione per far sapere che, per i Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale, i beni trafugati non sono perduti, ma solamente tenuti in ostaggio, in attesa di essere localizzati e liberati dalle Forze di Polizia, dai funzionari del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, dai mercanti d’arte, dagli antiquari, dai collezionisti, dagli appassionati e dai cittadini: tutti sono chiamati a fornire il proprio contributo in nome della cultura che è e deve essere, sempre, cultura della legalità.

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