UN ESEMPIO DI DRAMMA SACRO DELL’ANTICO EGITTO

Negli anni Trenta del secolo scorso alcuni egittologi hanno cominciato a chiedersi se fosse possibile rintracciare testi teatrali dell’antico Egitto.
Le ricerche si sono orientate sui riti egizi che, come è noto, si svolgono in una successione di fasi che assumono a volte forme spettacolari. Gli egittologi hanno elencato un discreto numero di testi letterari che hanno origine da riti e che, in quanto tali, sarebbero da considerare drammi sacri, precedendo di secoli, se non di millenni, le sacre rappresentazioni medievali.
Questa mia nota non intende entrare nel merito del dibattito sui testi che sono stati elencati come possibili indicazioni sceniche di testi teatrali. Il nostro intendimento è semplicemente quello di segnalare una curiosità: un esempio di dramma sacro egizio rappresentato in un teatro pubblico.
Il prof. H.W. Fairman, dell’Università di Liverpool, nel 1933 iniziò a tradurre il testo del tempio di Edfu dedicato alla vittoria del dio Horus sul tradizionale nemico, il dio Seth, qui rappresentato come ippopotamo. La traduzione del testo ha convinto Fairman che le rappresentazioni e i testi non devono essere considerati disgiunti l’uno dall’altra ma, al contrario, essi sono complementari e che considerati insieme nel loro sviluppo formano un dramma teatrale, un dramma sacro recitato dai preti del tempio. Fairman ha dato un ordine alle scene del rito rappresentate e le ha associate ai testi relativi così da formare un libretto con un testo teatrale dal titolo The triumph of Horus. The oldest play in the world.

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Fig. 1 – Immagine del volume di H.W. Fairman, The Triumph of Horus. The oldest play in the world, Batsford LTD, London 1974. Il contenuto principale del volume è il rito della vittoria di Horus su Seth-ippopotamo, rappresentato nel tempio di Edfu, sviluppato in forma teatrale.

Il dramma è stato suddiviso in 3 atti con varie scene intermedie. Gli atti e le scene si aprono con le vignette delle rappresentazioni del tempio a cui segue la recitazione dei esti riferiti a ciascuna divinità. Alcune parti dei testi sono recitate da un coro.

Fig. 2 – Un esempio di come il testo teatrale del trionfo di Horus è realizzato nel volume: Atto III, la celebrazione della vittoria, vignetta che mostra Horus che colpisce l’ippopotamo, le parole recitate dalle divinità presenti al rito.

Nel 1971 l’aspirazione di Fairman si è realizzata: Il trionfo di Horus è stato recitato da una compagnia teatrale su un palcoscenico teatrale pubblico. Gli attori erano studenti del Department of Drama in Education and Theatre Craft – Padgate College of Education.

Gilberto Modonesi

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Gilberto Modonesi

Ho iniziato a interessarmi dell’Egitto antico nel 1960. Nel 1964 mi sono sposato e il viaggio di nozze è stato il mio primo viaggio in Egitto. A metà ottobre il primo cortile del tempio di Luxor era allagato dall’acqua dell’inondazione del Nilo e anche le basi dei colossi di Memnon erano in acqua. Ad  Aswan i russi stavano costruendo la Grande Diga.

Nel 1980, dopo la nascita di due figli, ho effettuato la navigazione sul Nilo con tutta la famiglia. Nel 1985 ho partecipato con mia moglie a un viaggio organizzato dal Dr. Mario Tosi. Da allora e fino al dicembre del 2010 sono stato in Egitto almeno 35 volte. Agli inizi ho visitato i vari siti archeologici in taxi solo con mia moglie.. Quando sono iniziati gli attentati contro i turisti ho organizzato viaggi turistici in modo da avere una scorta militare. In questi viaggi io avevo il ruolo di “responsabile culturale”. Grazie a tutti questi viaggi ho potuto visitare i siti archeologici dal nord al sud dell’Egitto, quelli di tutte le oasi e i monumenti del Lago Nasser. Ho fatto un viaggio anche nel Sinai per visitare il tempio di Serabit el-Khedim.

Il viaggio del dicembre 2010 è stato il mio ultimo viaggio a causa della rivoluzione egiziana, poi per miei problemi di salute e successivamente anche di mia moglie.

Per arricchire la mia conoscenza dell’antico Egitto e per seguire gli sviluppi delle ricerche mi sono iscritto a varie associazioni internazionali e nazionali:

  • International Association of Egyptologists
  • Amici del Museo Egizio di Torino
  • American Research Center in Egypt
  • Fondation Egyptologique Réine Elisabeth
  • Egypt Exploration Society
  • Associazione Culturale Harwa 2001
  • Centro Egittologico Comasco F. Ballerini

Dal 2020 non ho più rinnovato la mia iscrizione a queste associazioni a causa della mia situazione personale e famigliare.

Il mio antico interesse per l’Egitto si è alimentato anche partecipando come uditore a diversi incontri internazionali:

  • Convegno sulla Magia Egizia – Milano 29-31 ottobre 1985
  • Convegno sulla Valle dei Re – Tucson (Arizona) 26-27 ottobre 1994
  • International Congress of Egyptologists : Torino 1991 – Cambridge 1995 – Cairo 2000 – Grenoble 2004 – Rodi 2012 –  Firenze 2016

Grazie alla mia esperienza di visite in Egitto e alla documentazione raccolta in migliia di diapositive ho per anni diffuso la conoscenza dell’antico Egitto presso varie “Università della Terza Età”. Poi, nel 2006, il Centro Studi Archeologia Africana, che ha sede nel Civico Museo di Storia Naturale di Milano, mi ha offerto la possibilità di organizzare e tenere conferenze sull’antico Egitto presso l’aula magna dello stesso Museo. Ho svolto questa attività dal 2007 fino al gennaio del 2020, con conferenze mensili sull’Egitto antico. Il 2020 è un anno fatidico a causa del Covid e dei miei problemi personali e di mia moglie.

Ho scritto alcuni articoli e due libri :

  • All’ombra del divino – Il significato dei ventagli nelle rappresentazioni dell’antico Egitto (2016)
  • La longeva vitalità di fiabe e racconti mitici egizi – Alla ricerca di tracce di racconti mitici e fiabe egizi in fiabe moderne europee (2018)

Nel tempo ho raccolto centinaia di articoli e acquistato tanti (troppi) libri di egittologia di varii formati e dimensioni: mignon-normali-grandi-enormi (il formato imperiale).

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