Il British Museum contiene una collezione di reperti romani e pre-romani. In questa serie di articoli analizzeremo questi incredibili reperti, partendo dal più famoso: il tesoro di Hoxne

Il colpo di fortuna di una vita per un appassionato di metal detector: trovare un tesoro inestimabile. In Italia, se dovesse verificarsi un simile evento epocale andrebbero chiamate le forze dell’ordine e gli archeologi dei beni culturali entro 24 ore dal ritrovamento. In Inghilterra vale la regola chi trova tiene (anche se in realtà non è proprio così): fu così che il 16 novembre 1992 Peter Whatling fece una delle scoperte archeologiche più rilevanti della Britannia romana. Un tesoro di monete d’oro, d’argento e gioielli per totale di quasi 15 mila pezzi e un valore di quasi due milioni di sterline.

LA SCOPERTA

L’agricoltore Peter Whatling perse un attrezzo da lavoro (un martello) in un appezzamento di terra nel villaggio di Hoxne, nel Suffolk, nel sud-ovest del paese. Non riuscendo a ritrovare l’arnese perduto l’uomo chiamò in aiuto Eric Lawes un amante dei metal detector. Quello che venne fuori dalle terra però non fu il martello: monete d’oro e d’argento, utensili e gioielli preziosi. I due uomini, storditi e increduli per la scoperta, chiamarono le autorità competenti e il proprietario del terreno, mostrando la loro incredibile scoperta. Gli archeologi del Suffolk Archaeological Unit cercarono in tutto l’areale, tirando fuori dal terreno blocchi interi di terra, da lavorare e selezionare direttamente nei loro dipartimenti. Oggi il tesoro è esposto al British Museum (insieme al martello di Whatling!): il Treasure Trove Reviewing Committee valutò il tesoro romano circa 1,75 milioni di sterline: questa somma venne pagata a Lawes, il quale con il metal detector scoprì tutti i preziosi manufatti. Lawes decise poi di dividere la somma ricevuta con Peter Whatling.

IL TESORO ROMANO

Reconstruction of the Hoxne treasure chest

La parte più importante del tesoro sono le monete d’oro e d’argento, databili tra il 360 e il 425 d. C. Numismaticamente parlando si tratta di 569 monete d’oro (solidi coniati durante i principati di Valentiniano I e Onorio), 14.272 monete d’argento (14.212 siliquae e 60 miliarenses coniate sotti i principati di Costantino II e Onorio) e 24 monete di bronzo (nummi, anch’essi facenti riferimento allo stesso periodo cronologico). Le monete di questo superbo tesoro romano vennero coniate in diverse parti dell’impero: In Gallia, in Italia, in Serbia, a Tessalonica in Grecia, a Costantinopoli ed Antiochia. Si ignora chi e perché abbia sotterrato un tesoro simile nel campo di Hoxne: la Britannia romana era al collasso e le legioni rientravano verso il continente. Si pensa che il tesoro sia solo una parte di un più grande deposito appartenente a una famiglia nobile o comunque benestante che tentava di mettere al sicuro il suo ingente patrimonio. Del tesoro fanno parte anche 29 gioielli in oro, 98 cucchiai in argento, 4 coppe in argento con un piatto, un bricco e un vasetto in argento, due pepaiole, oggetti da toletta e due lucchetti in argento.

ALTRI GRANDI TESORI

Il tesoro di Hoxne non è il più grande mai trovato in termini di numeri, ma è sicuramente uno dei primi per qualità dei reperti, conservazione e valore. In Inghilterra furono trovati altri importanti tesori romani. Ad esempio il tesoro di Frome nel Somerset portò alla luce 52.503 monete, coniate tra il 253 e il 305, ma dal valore inferiore. Il tesoro di Cunetio dissotterrò l’impressionante numero di 54.951 monete del 200 d.C. ma con bassa percentuale di materiale di valore. In Francia venne ritrovato un tesoro di oltre 100.000 monete, ma il record è della Croazia; a Comin furono tirate fuori quasi 300.000 monete romane.

A PROPOSITO DEL BRITISH MUSEUM

Il British Museum è forse il museo di storia umana e archeologia più famoso e visitato del mondo. La sua storia è molto interessante, ma ne tratteremo in un articolo separato. Venne fondato nel 1753 ma è solo dopo la Seconda Guerra Mondiale che trovò l’assetto definitivo. Tra gli highlights più famosi si possono ammirare i fregi del Partenone, i resti del mausoleo di Alicarnasso, la Stele di Rosetta, il cilindro di Ciro, il famosissimo vaso Portland, le mummie egizie, il Discobolo Townley, la testa colossale di Amenofi III, una delle statue dell’isola di Pasqua e, ovviamente, il tesoro di Hoxne. L’ingresso è gratuito, le fermate della metro più vicine sono Russell Square (Piccadilly Line), Tottenhan Court Road (Northern, Central Line) e Goodge Street (Northern Line).

Reconstruction of the Hoxne treasure chest
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