Pompei: la città immortale

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Pompei 79 d.C. Una terribile tragedia si abbatte sulle città all’ombra del Vesuvio. La montagna dormiente ha investito e distrutto case, edifici e vite seppellendone per secoli la memoria. Più di 2000 anni dopo, chi si reca a visitare le rovine di Pompei non può che rimanere ammaliato dalla bellezza di un luogo così unico al mondo, dove il tempo sembra essersi fermato congelando il modo di vivere degli abitanti di una città “romana”.

Il sito UNESCO di Pompei ha la fortuna di essere amato anche dagli stranieri che da ogni parte del mondo ogni anno non rinunciano ad una visita in Italia per ammirare quanto di bello i siti vesuviani offrono. Sulla scia di questa passione, il Museum of Europe in collaborazione con Tempora e il partner italiano Civita, ha organizzato una straordinaria esposizione al Palazzo della Borsa di Bruxelles tutta incentrata sulla storia di Pompei, dal titolo: “Pompeii, the immortal city”. Ad organizzare il percorso scientifico due importanti istituzioni museali italiane, il Museo Galileo di Firenze e il Museo Archeologico di Napoli che hanno pensato a coniugare la multimedialità ad una ricchissima esposizione di reperti originali che proietteranno il visitatore nel cuore del dramma di una città che sta per essere investita da una delle tragedie più feroci della storia.

L’eruzione del vulcano, tuttavia, ha costituito per noi moderni un’occasione unica per lo studio della vita quotidiana di uomini e donne di una città romana cristallizzata nel tempo e ci ha permesso di conoscere le loro abitudini alimentari, agricole, tecnologiche, costruttive etc. Quello che l’esibizione vuole raccontare è uno spaccato di una città viva, attiva, rumorosa con tutti i suoi abitanti impegnati nelle loro mansioni: artisti, medici, artigiani, architetti, agricoltori, commercianti, locandieri, mercanti, sacerdoti che abitano in un luogo in movimento, assolutamente lontano dall’idea di una città morta.

Un’installazione immersiva porterà indietro nel tempo il visitatore attraverso avvincenti ricostruzioni 3D del sito vesuviano e una ricca esposizione di reperti originali, in mostra per la prima volta e provenienti dal Museo archeologico di Napoli, dal Parco archeologico di Pompei, dal Museo della civiltà Romana, dal Museo storico nazionale dell’arte sanitaria e dall’Opera Laboratori Fiorenti. Si darà ampio racconto anche alla storia di un illustre personaggio morto durante l’eruzione, Plinio il Vecchio, ammiraglio della flotta di stanza a Miseno e grande uomo di scienza e letteratura. Altro momento suggestivo, il più emozionante, quello che vedrà i corpi degli abitanti riprendere vita, immobilizzati nei calchi di gesso che si trasformeranno e torneranno a dialogare come se fossero cittadini dei nostri giorni.

La “fortuna” di Pompei nasce dalla disgrazia che ha colpito la città. La caduta di ceneri, pomici, lapilli e materiale piroclastico ha preservato case, edifici e gli abitanti stessi che non sono riusciti a mettersi in fuga, morendo sotto i crolli dei tetti o per asfissia. Gli scavi che furono intrapresi durante il periodo borbonico, risvegliarono il desiderio di riscoperta di quelle città che nei secoli avevano perso la collocazione fisica ma mai il ricordo della tragedia che li aveva colpite.

Un viaggio unico, spettacolare ed emozionante attraverso Pompei e la sua storia immortale che affascina, appassiona e divide.

Foto: Courtesy of Tempora

Info mostra: http://expo-pompeii.be/

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Alessandra Randazzo

Studia Lettere Classiche presso il DICAM dell’Università di Messina. Ha ricoperto il ruolo di redattrice e social media manager per www.mediterraneoantico.it e attualmente per la testata Made in Pompei, inoltre è Ufficio Stampa per la società di videogames storici Entertainment Game Apps, Ltd.
Durante la carriera universitaria ha partecipato a numerose campagne di scavo e ricognizione presso siti siciliani e calabresi.
Per la cattedra di Archeologia e Storia dell’arte Greca e Romana presso il sito dell’antica Finziade, Licata (AG) sotto la direzione del Prof. G.F. La Torre, febbraio-maggio 2012; per la cattedra di Topografia Antica presso Cetraro (Cs) sotto la direzione del Prof. F. Mollo, luglio 2013; per la cattedra di Topografia Antica e Archeologia delle province romane presso il sito di Blanda Julia, scavi nel Foro, Tortora (Cs) sotto la direzione del Prof. F. Mollo, giugno 2016.
Ha inoltre partecipato ai corsi di:
“Tecnica Laser scanning applicata all’archeologia” in collaborazione con il CNR-IPCF di Messina, gennaio 2012;
Rilievo Archeologico manuale e strumentale presso l’area archeologica delle Mura di Rheghion – tratto Via Marina, aprile-maggio 2013;
Analisi e studio dei reperti archeologici “Dallo spot dating all’edizione”, maggio 2014; Geotecnologie applicate ai beni culturali, marzo-aprile 2016.
Collabora occasionalmente con l’ARCHEOPROS snc con cui ha partecipato alle campagne di scavo:
“La struttura fortificata di Serro di Tavola – Sant’Eufemia D’Aspromonte” sotto la direzione della Dott.ssa R. Agostino (Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria) e della Dott.ssa M.M. Sica, 1-19 ottobre 2012;
Locri – Località Mannella, Tempio di Persefone sotto la direzione della Dott.ssa R. Agostino (Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria), ottobre 2014;
Nel marzo 2014 ha preso infine parte al Progetto “Lavaggio materiali locresi” presso il cantiere Astaldi – loc. Moschetta, Locri (Rc) sotto la direzione della Dott.ssa M.M. Sica.

Collabora attualmente con la redazione di: www.osservarcheologia.eu

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